Amava Pol Pot, Stalin e Mao: un sadico guru marxista condannato per stupro
I suoi eroi erano Mao Tse Tung, Pol Pot e Stalin, tre dittatori che insieme avranno massacrato decine di milioni di persone, e aveva fondato una setta di ispirazione marxista nella Londra degli anni Settanta. Aravindan Balakrishnan, di origine singaporeana, è finalmente stato condannato a 23 anni di reclusione per stupri ripetuti e sequestro di persona. Era diventato il guru della comune maoista, l’Istituto per gli studi maoisti, trasformatasi secondo l’accusa in una setta al servizio dei vizi, della brutalità, del culto della personalità e dello spirito dispotico del suo leader-padre padrone. Aravindan Balakrishnan, che ha ormai 75 anni, è stato riconosciuto colpevole – al termine di un lungo, seguitissimo e contrastato processo di fronte alla Southwark Crown Court – di violenze sessuali in serie, di sequestro e di crudeltà sui minori: in particolare su una figlia – divenuta poi sua accusatrice – segregata dall’infanzia fino ai 30 anni. La comune, dominata da un unico uomo, era per il resto composta quasi solo di donne. Balakrishnan si faceva chiamare il “Compagno Bala” e secondo la figlia esercitava la sua tirannide con la coercizione, la violenza, ma anche il lavaggio del cervello.
L’uomo, guru di una setta, condannato a 23 anni
La donna, Katy Morgan-Davies, che oggi ha 33 anni, ha descritto la sua vita fino alla fuga dalla comune-prigione come «orribile, disumana e degradante». Non si capisce come quest’uomo abbia potuto legare a sé così tante persone, giurando di avere poteri paranormali, di poter leggere nella mente e assicurando che un’entità soprannaturale, tale Jackie, avrebbe fulminato chiunque gli avesse disobbedito. Balakrishnan definiva quello britannico un governo fascista, ed era certo che prima o poi sarebbe salito al governo lui e la sua banda di squilibrati. Infatti, secondo la figlia, fuggita dalla comune nel 2013, uno psichiatra aveva diagnosticato gravi disturbi al padre, ma nessuno era mai intervenuto. La figlia Katy ha raccontato ancora al tribunale che tutti i membri della setta erano schiavi mentalmente del padre, e che alcuni di essi ancora lo sono. Infine, l’uomo considerava Mao come un suo rivale,che avrebbe potuto disputargli il potere assoluto sul pianeta.