“Adozioni gay, il governo non deve cadere”. I verdiniani pronti a cedere

9 Gen 2016 14:03 - di Elsa Corsini

Il governo non può cadere sulle adozioni gay. È la parola d’ordine di alcuni cattolici (“integralisti” sui valori, molto laici quando sono in gioco le poltrone). «Su questi temi non si può mettere in crisi un Paese e bloccarne la ripresa economica. Io mi auguro che tutti i partiti lascino libertà di coscienza e che si arrivi a una intesa ampia». A parlare è Ignazio Abrignani, verdiniano della prima ora, il primo a cedere alla linea di Renzi favorevole allo stepchild contenuto nel disegno di legge Cirinnà.

Adozioni gay, Abrignani è il primo a cadere

Il no di Alfano al provvedimento, scandito con toni solenni, è destinato a stemperarsi nel giro di qualche giorno e si trasformerà in un sì, magari condizionato, per tenere in piedi l’esecutivo, del quale Alfano fa parte. Sarà un caso? Abrignani lo fa capire chiaramente nel nome, va da sé, dei diritti civili e del bene della nazione… «Penso che Alfano abbia tutto il diritto di portare avanti la sua battaglia con un referendum abrogativo. Non sarebbe un atto contro il governo così come non lo sarebbe per i dem votare con settori delle opposizioni questa riforma». Poi la chicca, a doppia lettura, del deputato di Ala, la neoformazione di Denis Verdini nata dopo l’uscita da Forza Italia. «La mia formazione cattolica non mi può impedire di difendere i diritti di chi, diversamente da me, ha dei sentimenti nei confronti di persone dello stesso sesso», insiste Abrignani, «è giunto il momento che questi diritti vengano tutelati dalla legge, senza però in alcun modo scalfire l’importanza del pilastro fondamentale della società che è la famiglia rappresentata dall’unione di un uomo e una donna».

La “coerenza” dei verdiniani

Sulla stepchild adoption, «proprio perché amo i miei quattro figli non posso non tutelare i diritti di quei minori che si trovano, non per loro scelta, in una situazione di difficoltà”, conclude Abrignani, secondo cui «sarà importante capire quali saranno i paletti. È fondamentale che vengano considerati unicamente i casi in cui il padre e la madre sono naturali e il figlio nato da una loro relazione». Ma da qui il passo verso l’adozione da parte di coppie gay è brevissimo.

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