Yara Gambirasio, Bossetti sbotta: «Mi state denigrando. Su di me solo bugie»

18 Dic 2015 15:14 - di Redazione

Alla fine Massimo Bossetti è sbottato: “Non è vero, non è vero, mi state solo denigrando, sono tutte bugie su di me”. Per la prima volta in aula, Bossetti, accusato della morte di Yara Gambirasio, si è alzato in piedi e ha proferito la frase. È accaduto quando un testimone ha riferito al giudice che una volta Massimo gli aveva detto che si sarebbe voluto suicidare perché aveva problemi con la moglie Marita. Bossetti, in carcere dal 16 giugno 2014, ha perso la pazienza per la prima volta stamattina, mentre interveniva Panzeri, suo collega artigiano con azienda a Monte Marenzo (Lecco). A chiamarlo a testimoniare l’accusa, in merito all’atteggiamento che Bossetti aveva durante il suo lavoro. Ennio Panzeri ha riferito che un giorno “Massimo aveva annunciato di volersi suicidare, perché aveva problemi con la moglie Marita”. E’ stato a quel punto che l’imputato si è alzato in piedi e ha sbottato, rivolgendosi alla Corte e a Panzeri stesso. La Procura ha chiamato a testimoniare anche altre persone, tutti colleghi di lavoro che hanno riferito di atteggiamenti ‘strani’ dell’imputato sul luogo di lavoro. Sul versante processuale è stato il momento del furgone Daily di Massimo Bossetti al centro dell’udienza in tribunale. In aula è stato sentito come testimone Federico Fenili, 49 anni, di Valbrembo: la sera del 26 novembre 2010, stava accompagnando la figlia al corso di nuoto agli impianti sportivi di Brembate Sopra, gli stessi dove Yara è stata vista per l’ultima volta. Fenili ha confermato quello che già aveva detto in tre deposizioni precedenti con polizia e carabinieri: “Stavo portando mia figlia al corso, che si tiene tra le 18,40 e le 19,30. Percorso il rettilineo dovevo svoltare a sinistra per parcheggiare. Dal lato opposto ho visto arrivare un furgone chiaro a tutta velocità”. Una scena che il testimone, apparso inizialmente emozionato, dice di aver visto da circa una trentina di metri: “Erano le 18,40: ricordo di aver guardato l’orologio sul cruscotto perché ero in ritardo”. Quindi nella fascia oraria compatibile con la sparizione di Yara Gambirasio. Una deposizione contestata duramente dalla difesa di Bossetti.

 

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