Terra dei fuochi: i dati sui tumori non giustificano l’allarmismo. Ma…

20 Dic 2015 8:48 - di Redazione

Da mesi e mesi siamo sommersi da dati e statistiche non sempre concordanti. E non è un caso che, su questo dramma campano, lavori una commissione parlamentare permanente come quella sul ciclo dei rifiuti, ma anche la commissione parlamentare sanità. Alle prime due si è aggiunta la terza commissione speciale della Regione Campania, presieduta dal casertano Gianpiero Zinzi. Ma tutte hanno bisogno di acquisire dati su cui ragionare, per fare affidamento su elementi concreti. I registri dei tumori.

Tre commissioni indagano sulla terra dei fuochi

Sull’equazione cancro-terra dei fuochi, spia di un dramma che travolge tante esistenze, le certezze – scrive “il Mattino” – sembrano ancora fragili. Il registro dei tumori parte dai dati Istat delle morti, poi raccoglie le statistiche ospedaliere. Eppure ragionare di algoritmi, numeri, indici non è discorso proponibile a una mamma che ha perso un bambino di sei anni per leucemia. Lo scorso anno, l’Istituto per tumori Pascale, dove lavora anche il dottore Antonio Marfella tra i fondatori del movimento Medici per l’ambiente e sempre presente nelle battaglie al fianco del parroco don Maurizio Patriciello, diffuse uno studio sulla terra dei fuochi. Vi si leggeva: «Negli ultimi decenni la mortalità per tumori in Campania è divenuta superiore alla mortalità nazionale. Si evidenzia da alcuni studi un aumento nelle province di Napoli e Caserta». In questa analisi, gli aumenti più rilevanti sono segnalati ad Afragola, Arzano, Caivano, Giugliano, Quarto, Orta di Atella, Santa Maria Capua Vetere per il tumore al polmone. Il record ad Afragola (49 per cento).

Terra dei fuochi: non esiste evidenza empirica tra morti e inquinamento

Ma avverte il dottore Maurizio Montella, che ha contribuito ad elaborare lo studio: «I dati disponibili non permettono di trarre considerazioni conclusive sulla possibile correlazione tra aumento di tumori e potenziali inquinanti». Alla fine, l’unica certezza è la non certezza scientifica. Allarmi, dati in contrasto, letture diverse, ma nessuno che dia una risposta sicura a chi non si accontenta di piangere su una bara bianca, o di ascoltare le roventi omelie di don Patriciello.

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