Renzi in versione super-cafone: dopo il cappotto sbilenco, il calzino a vista

4 Dic 2015 10:40 - di Luca Maurelli

Chi aveva dimenticato il Matteo Renzi dal cappottino sbilenco, chiuso al bottone sbagliato, impacciato e goffo come un bambino distratto che aspetta la mamma con la merenda nella tasca all’uscita da scuola, deve riguardare con attenzione quella foto con Angela Merkel, al suo primo incontro, nel quale il premier riuscì a far apparire la Cancelliera tedesca – famosa per il suo outfit da casaliga disperata – come un esempio di stile e di compostezza alla Audrey Hepburn. Con Fantozzi al suo fianco.

Renzi scivola sul calzino

In questi mesi di frenetica attività politica, Renzi ha cercato di curare molto il look puntando su uno stilista fiorentino, Ermanno Scervino, che lo ha indirizzato verso uno stile giovanilistico che passa attraverso le camicie bianche da acchiappanza all’aperitivo con nocciolina – ferocemente criticate da Giorgio Armani – ai giubbini in pelle modello “chiodo” esibiti da Maria De Filippi nella fase di transfer psicofisico in Fonzie di Happy Days quando entra da figo da Arnold e bacia “Sottiletta”. Renzi, però, da qualche tempo ha voluto osare ancora di più, fino a spingersi negli scivolosi territori del fighismo, al confine tra il trendy ricercato alla Gianni Agnelli  e il supercafonismo involotario alla Er Piotta. Matteo ha così voluto sposare la moda del pantalone “skinny”, stretto alla caviglia fino a lasciare intravedere qualche centimetro di calzino. Un look, peraltro, adottato ed esasperato nell’ostentazione del calzino dalla comunità gay, che per prima lo ha introdotto in Italia copiandolo dagli avanguardisti del metropolitan style londinese.

Matteo, stai sereno con i colori…

Niente di male, i pantaloni a caviglia scoperta sono di gran moda e sarebbero anche apprezzabili, magari non proprio nell’incontro ufficiale col premier filippino (foto riquadrata in alto, tratta dal sito governo.it), magari non proprio in questa fase in cui Renzi esibisce una pancetta da sottosegretario avellinese anni Ottanta su gambe a sigaro, più che a sigaretta. Ma soprattutto, forse non è opportuno con quello stacco di colore che un ingrandimento del “Corriere della sera” ha impietosamente evidenziato. Del resto, lo dicono i massimi esperti di “skinny”. Regola base: “La calza deve essere scura quanto la scarpa, ma senza creare un contrasto troppo netto con il resto dell’abbigliamento, quindi potete cercare una via di mezzo tra la tonalità della scarpa e del pantalone”. Ecco perché Renzi, almeno sui colori, dovrebbe stare un po’ più sereno.

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