“Non vogliamo elemosine!”. Le vittime del salva-banche contro il governo
Non è facile trovare una via d’uscita per tutelare i risparmiatori truffati dalle banche salvate dal governo. Le ipotesi si accavallano. Ma nessuna al momento sembra risolutiva. Nè in grado di soddisfare la platea dei soggetti vittime dell’imbroglio. La proposta elaborata dal ministro Padoan vien giudicata “irricevibile e persino irrispettosa”. Il ministro dell’economia, dopo aver spiegato nel corso della audizione in Parlamento, che il Fondo interbancario di tutela dei depositi non poteva essere usato per il salvataggio delle banche, ha presentato un emendamento del governo sul fondo di ristoro, che ricorre proprio a tale strumento per risarcire parzialmente i risparmiatori truffati. Secondo il gruppo “vittime del Salva Banche”, che ha per portavoce Carmen Letizia Giorgianni, si tratta di una proposta che”offende i risparmiatori truffati dalle banche e dall’omessa vigilanza di Bankitalia, e forse volutamente sposta l’attenzione sui casi umanitari confondendo i loro diritti sanciti dalla Costituzione, che tutela il risparmio, sperando forse di mettere a tacere la nostra voce con le elemosine di Stato”. Insomma, “Le ‘Vittime del Salva Banche‘ non vogliono né elemosina, né fondi e né arbitrati, caso per caso. Le banche debbono prendersi la responsabilità di aver venduto prodotti finanziari inadatti ai loro clienti, come anche rimarcato dalla Ue”, spiegano nel comunicato, ribadendo che domani saranno alla Leopolda. Per ragioni di sicurezza, precisa il gruppo, “i manifestanti non potranno protestare immediatamente davanti la stazione Leopolda, ma in via Il Prato, 42 a Firenze, per questo invitano Renzi e tutti i rappresentanti del Pd a raggiungerli per ascoltare di persona le testimonianze”. Vedremo come andranno le cose e se la richiesta di ascolto sarà accolta. Fatto sta che la confusione regna sovrana. E il governo non può lavarsene le mani avanzando proposte indecenti.