Re Magi con la gonna a Madrid: il sindaco di Podemos sfocia nel ridicolo
Presepio mai così “violentato” e snaturato. Presepio usato come arma contundente, come arma ideologica, non se ne può più. Tra presepi “vietati”, presepi gay e culle del Bambinello bruciate, ora tocca anche ai Re Magi e all’Epifania passare nel tritacarne del politically correct. Non accade in Italia, stavolta, ma in Spagna, dove sul tema presepio già da ottobre erano scoppiati i maldipancia in nome del cedimento culturale e del buonismo. A fine ottobre, infatti, il comune di Madrid era bloccato dal grande dubbio che arrovellava l’esponente di Podemos, la sindaca Manuela Carmena: allestire o no il grande presepe a Palacio de Cibeles, la sede del municipio? Dubbio amletico, o si è o non si è. Carmena non aveva avuto dubbi è ha scelto di “non essere” : il comune «non è dei cattolici», e quindi sarebbe stato opportuno tenere in considerazione tutte le sensibilità, comprese – ça va sans dire – quelle dei non credenti. Così, al macero le tradizioni. L’idea, allora, era stata quella di “delocalizzare” luminarie, buoi e asinelli, così da accontentare anche le periferie. Inutile dire che i commercianti erano subito insorti, anche perché le attrazioni natalizie hanno sempre portato nel centro madrileno migliaia di turisti. quindi era arrivata la retromarcia: il presepe s’è fatto, anche se ridotto a otto metri, dai tradizionali cinquanta che erano.
I Re Magi saranno donne nella sfilata di Madrid
Ma non si è accontentata di questo accomodamento la Carmena e l’idea del “Natale multiculturale” ha continuato a frullare nella sua testa, tant’è che la giunta comunale ha deciso di apportare qualche “ritocchino” demenziale alle storiche sfilate dei Re Magi, che affollano le strade cittadine ogni 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, secondo un usanza spagnola molto sentita dai cattolici. Così è nata l’idea di un kitch molto poco dignitoso, quasi mortificante. In nome della parità di genere, Manuela Carmena ha stabilito che in due dei cortei, Gaspare e Melchiorre, saranno donne. Niente gonne, però: le figuranti avranno una barba posticcia, il che «è tutto molto dignitoso», ha osservato la sindaca. A noi pare un obbrobrio. Baldassarre, però, sarà uomo, è stato subito precisato: essendo per tradizione di colore, la “parità etnica” è garantita. Le parole di fronte a questa sfilata che sarà più una carnevalata che un’Epifania, servono a poco.