M5S ha ormai raggiunto il PD, ma al ballottaggio sarà destra contro Renzi

19 Dic 2015 8:41 - di Redazione

Il Pd oggi si colloca al 31,2%, in calo di 3 punti dall’inizio dell’anno. Al contrario, il Movimento 5 Stelle sale impetuosamente sino a collocarsi attualmente a poco più del 29%, oltre 8 punti in più rispetto a gennaio. La fiducia in Renzi nel mese di dicembre è al 38% e da gennaio in poi fa registrare un andamento analogo a quello del governo. A maggio il premier è stato raggiunto da Matteo Salvini (37%), e a fine anno è incalzato da Luigi Di Maio (36%).

L’ascesa di M5S, a due punti dal Pd. Centrodestra al ballottaggio (se unito)

Di Maio rappresenta, insieme ad altri, la nuova dirigenza dei 5 Stelle e sta contribuendo a un rinnovamento dell’immagine del Movimento, grazie anche alla scelta di essere presenti in televisione che, lo ricordiamo, rappresenta il mezzo di informazione di gran lunga più utilizzato dagli italiani. Al quarto posto si colloca Giorgia Meloni (31%), in crescita di 3 punti rispetto a gennaio, seguita da Beppe Grillo (28%), in aumento di 6 punti da inizio anno, ed Enrico Zanetti (25%), in crescita di notorietà. La fiducia in Berlusconi non ha presentato oscillazioni significative nel corso del 2015 e si mantiene tra il 23% e il 21%

I dati di voto indicano un progressivo restringersi della forbice tra Pd e Movimento 5 Stelle.

Il Movimento 5 Stelle invece ottiene risultati importanti sia perché gode delle divisioni del fronte del centrodestra e delle sue difficoltà a individuare una leadership, sia perché, come abbiamo detto in altre occasioni, viene percepito sempre di più come un partito «istituzionale» che può accollarsi responsabilità di governo. Il centrodestra conferma le difficoltà di Forza Italia, sempre meno capace di presentarsi con una linea e una leadership unitaria e in qualche caso con posizioni altalenanti, mentre la Lega, dalla primavera stabilmente prima forza della coalizione, ha fermato la propria ascesa. Stabile invece il terzo partito della coalizione. Fratelli d’Italia, intorno al 4%. Stabile anche Area popolare, anch’essa intomo al 4% dei consensi, riporta Nando Pagnoncelli su “Il Corriere della Sera”.

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