La Corea comunista minaccia: «Abbiamo la bomba all’idrogeno. La useremo»
La Corea del Nord ha la bomba all’idrogeno e può usarla insieme alle sue testate nucleari per difendere la sua sovranità: la notizia-choc per l’Occidente è stata data dal leader nord-coreano Kim Jong-un, secondo l’agenzia stampa di Pyongyang, riportata dToday.
Il nucleare della Corea del Nord
«Siamo riusciti a diventare una grande potenza nucleare capace di difendere l’indipendenza e la dignità nazionale della nostra patria attraverso potenti attacchi nucleari e all’idrogeno», ha detto il dittatore Kim Jong-un minacciando un’escalation ammantato dalla retorica della difesa nazionale. «La Corea del Nord – ha detto – deve continuare a sviluppare attivamente la sua industria militare». La Corea del Nord ha testato già tre volte la bomba atomica, che utilizza la fissione, nel 2006, nel 2009 e nel 2013; e in questo modo si è guadagnata l’imposizione di sanzioni internazionali. La bomba H utilizza la fusione e produce un’esplosione molto più potente.
I dubbi dell’intelligence
Funzionari dell’intelligence sud-coreana hanno accolto con scetticismo la notizia secondo cui la Corea del Nord dispone della bomba all’idrogeno: lo scrive l’agenzia stampa Yonhap News Agency della Corea del Sud. «Non abbiamo alcuna informazione sullo sviluppo della bomba all’idrogeno da parte della Corea del Nord», ha detto un funzionario dei servizi, «non crediamo che la Corea del Nord, che non ha avuto successo nel miniaturizzare le bombe nucleari, abbia la tecnologia per produrre una bomba-H».
Le testate russe
Le forze armate russe dispongono ufficialmente di 1.648 testate nucleari attive su missili balistici intercontinentali, sottomarini nucleari lanciamissili e bombardieri pesanti: è quanto emerge dall’ultimo scambio di informazioni (settembre 2015) previsto due volte l’anno dal trattato New Start. Stando alla stessa fonte, sono invece 1.538 le testate nucleari attive possedute dagli Usa. Il New Start Usa-Russia sul disarmo nucleare, firmato nel 2010 e dalla durata di 10 anni, prevede una riduzione del 30% delle testate operative delle due superpotenze da circa 2.200 a 1.550. Alle testate nucleari per cosi’ dire “pronte all’uso” si aggiungono quelle conservate nei depositi e quelle in teoria da smantellare, che portano a oltre 8.000 le testate russe e a oltre 7.000 quelle americane. Il numero esatto di testate nucleari che ogni Stato ha a disposizione è però segreto nazionale.
La dottrina militare
Le Forze missilistiche strategiche di Mosca dispongono di 305 sistemi missilistici operativi capaci di trasportare 1.166 testate nucleari. La Marina militare russa ha 8 sottomarini lanciamissili strategici operativi che possono trasportare 128 razzi balistici con 512 testate nucleari. L’aeronautica militare russa dispone di 66 bombardieri strategici (55 Tu-95 e 11 Tu-160) che si stima possano essere armati con circa 200 missili a lunga gittata. Putin ha lanciato un processo di modernizzazione dell’ arsenale nucleare di Mosca per sostituire gli ordigni di epoca sovietica. La dottrina militare russa prevede che si possano usare armi atomiche solo «in risposta all’uso del nucleare o di altri tipi di armi di distruzione di massa» o «in caso di aggressione con l’uso di armi convenzionali se viene minacciata l’esistenza stessa dello Stato».