I comuni a cinque stelle sommersi dai rifiuti: complotto o incapacità?

4 Dic 2015 8:44 - di Redazione

Dopo Livorno rischia di fare la stessa fine l’altro approdo del Tirreno sul quale sventola la bandiera grillina: Civitavecchia. La Regione Lazio è in procinto di revocare la concessione per la discarica di Fosso Crepacuore, gestita dalla Holding comunale Civitavecchia servizi (Hcs) ma di proprietà di privati, ed è iniziata la ricerca di un nuovo sito per la spazzatura dei civitavecchiesi. Secondo i grillini il problema sarebbe di natura economica e non ambientale. Crediti per 4 milioni di euro vantati dalla società proprietaria del sito e non riscossi.

Comuni a cinque stelle: dopo Livorno allarme rifiuti a Civitavecchia

Ieri il MeetUp 5Stelle ha tenuto un’assemblea per illustrare i conti del Comune ai cittadini. «Stiamo camminando sul filo del rasoio», ha ammesso il vicesindaco attribuendone le colpe alla spesa corrente gonfiata nelle passate amministrazioni. Ma da nord a sud, nei comuni amministrati da M5S sta succedendo un po’ di tutto. Il caso più noto è quello di Livorno, “la ex rossa”, dove il primo cittadino Andrea Nogarin ha ingaggiato un braccio di ferro con l’Aamps, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti. Si è mobilitato persino Grillo. Tra sospetti e veleni siamo arrivati al punto che l’ex consulente nominato dal sindaco per notificare le presunte irregolarità sia finito egli stesso sotto inchiesta per essere stato multato 6 volte in 3 giorni con l’auto di servizio. Bazzecole, si dirà, ma serve a dare l’idea dell’aria che si respira ora che i sacchi dell’immondizia vengono raccolti al rallentatore. I livornesi lamentano ancora i 400 milioni tagliati al trasporto pubblico, aspettano la raccolta porta a porta fuori città, i bus gratis, l’esenzione della tassa del suolo pubblico per chi investe e l’arrivo di Esselunga che nel frattempo è sbarcato a Pisa. E questo, più delle promesse, li fa inferocire come cinghiali. Si potrebbe pensare al complotto, «ai soliti giornali che ci attaccano», scrive “il Messaggero”.

Da Comacchio a Bagheria ormai si moltiplicano i problemi per i sindaci 5Stelle

Se non fosse che anche a Comacchio, Emilia Romagna, provincia di Ferrara, le cose non stiano andando per il meglio. Il sindaco Marco Fabbri, 29 anni, specializzato in criminologia applicata, è stato espulso dal Movimento per essersi candidato e poi eletto con il listone del Pd alle elezioni provinciali. Violato il principio del doppio incarico. Cartellino rosso senza appello.

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