Colpo basso di Valls: se vince il Front National si rischia la guerra civile
Gli ultimi sondaggi (Tns-Sofre) non sono buoni per Marine Le Pen. La mossa di far ritirare i candidati socialisti per battere al secondo turno le due bionde della destra radicale francese potrebbe essere vincente e sbarrare la strada alla conquista di Picardia-Nord-Pas-de-Calais (dove è candidata presidente Marine) e in Provenza-Alpi-Costa Azzurra (dove ad essere candidata è Marion Le Pen). Ma lei, la leader, afferma di non crederci: “Solo propaganda”. E poi enuncia: “Noi vogliamo solo un’alternanza democratica”. Ma la demonizzazione del Front National, antico vizio della sinistra manichea, è giunta al top in queste ore. Il primo ministro francese, Manuel Valls, è giunto a dire che la visione dell’estrema destra “può condurre alla guerra civile”. Parole di fuoco, irresponsabili e antidemocratiche, che si abbattono su un Paese ancora scioccato dagli attacchi del 13 novembre. E proprio Valls del resto è stato uno degli obiettivi polemici di Marine Le Pen, per la quale il premier “da socialista si ritrova a essere nominato direttore di campagna della destra”. Il dato politico delle regionali in Francia è proprio questo: il paradosso di un risultato elettorale legato alla volontà degli elettori di sinistra di votare o meno per la coalizione di centrodestra con l’obiettivo di sbarrare la strada al Front National. Ma quando la politica è costretta alla propaganda contro un “nemico” assoluto rinunciando al progetto, alle proposte e anche all’autocritica risulta, in fondo, sempre perdente.