Bomba in Afghanistan, strage di soldati Nato alla base Usa di Bagram
Nell’Afghanistan “pacificato” continua a scorrere il sangue: un terrorista suicida è entrato in azione nelle ultime ore vicino alla base aerea americana di Bagram, non lontano da Kabul, nella provincia centrale afghana di Parwan, causando alcune vittime fra i militari Nato. Secondo la polizia afghana citata dalla agenzia Pajhwok le vittime sono sei. A quanto hanno reso noto fonti militari afghane, si è trattato dell’azione di un terrorista che con la sua moto si è schiantato contro un convoglio misto di soldati afghani e della Nato. I talebani hanno immediatamente rivendicato l’operazione sostenendo in una e-mail ricevuta dall’Ansa di aver causato la morte di 19 soldati americani, un bilancio che però non si concilia con i portavoce ufficiali che parlano di un bilancio di sei vittime e di vari feriti. La discrepanza fra le fonti potrebbe riferirsi al fatto che alcune delle vittime militari potrebbero essere straniere ed altre afghane. Sempre in queste ultime ore una donna afghano-americana è stata uccisa a Kabul al momento in cui usciva da una palestra. Lo riferisce Tolo Tv precisando che la polizia ha arrestato un mullah di una moschea che si trova poco distante nel quartiere di Kart-e-Char. Media afghani precisano che si tratta di una donna di nome Lisa Akbari, un dato che è stato confermato anche dall’ambasciata americana che non ha però fornito una pista sul possibile movente dell’omicidio.
In Afghanistan ci sono oltre un milione di profughi interni
E anche nelle altre regioni del Paese le cose non vanno meglio: circa 90 soldati afghani sono morti negli ultimi due giorni in scontri nella provincia meridionale di Helmand dove i talebani stanno ottenendo continui successi in particolare nei distretti di Greshk e Sangin. Si teme che se non verranno inviati sostanziosi rinforzi per le forze di sicurezza, la provincia di Helmand cadrà nelle mani dei talebani. La situazione sul terreno è peggiore di quella che esisteva alla fine di settembre quando i talebani sono entrati a Kunduz City, nel nord del Paese. Insieme a Kandahar, Helmand è la provincia più conflittuale dell’Afghanistan meridionale dove i talebani posseggono numerose basi e si scontrano continuamente con polizia ed esercito afghani. Si apprende poi che solo nel 2015 il conflitto in corso in Afghanistan ha creato 1,2 milioni di profughi interni. Lo ha reso noto a Kabul la Commissione indipendente per i diritti umani afghana (Aihrc), sottolineando che la principale ragione di questo fenomeno è la mancanza di sicurezza. In una conferenza stampa la presidentessa dell’Aihrc, Sima Samar, ha detto che «le statistiche del 2015 mostrano che un totale di 1.257.552 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, il che significa un incremento del 5% rispetto al 2009». Accanto a questo, ha aggiunto Samar, si deve segnalare un incremento del 21% nel numero delle persone che hanno lasciato il Paese a causa della guerra. Per quanto riguarda l’attualità, la responsabile dell’Aihrc ha reso noto che migliaia di famiglie sono state costretta ad abbandonare il loro luogo di residenza in Kunduz e Helmand a causa di una recrudescenza del conflitto.