Banche, la Ue scrisse a Padoan: “Occorre limitare gli aiuti di Stato”
Alla fine la lettera della Ue al governo italiano, inviata a novembre in merito al ricorso al Fondo di garanzia per le quattro banche, è diventata di dominio pubblico. In particolare i commissari Hill e Vestager ricordano al ministro Padoan la sentenza della Corte di giustizia europea in materia di aiuti di Stato e indicano i motivi che fanno scattare la risoluzione. “Riteniamo non ci sia contraddizione tra le direttive” per la risoluzione delle banche e quella per la tutela dei depositi, scrivono i due commissari. “Pur rispettando il fatto che spetta alle autorità italiane determinare l’approccio e i metodi, è chiaro che la Commissione sarebbe sempre a favore di soluzioni private o basate sul mercato, dove possibile, e ovviamente questo si riflette nelle regole applicabili”.”Se uno Stato membro opta per lo schema di garanzia dei depositi per ricapitalizzare una banca”, spiegano Hill e Vestager, allora “è soggetto alle regole Ue sugli aiuti di Stato“. Quindi “se la valutazione porta a concludere che l’uso di questo schema è aiuto di Stato, scatterà la risoluzione della direttiva Brrd”. Al contrario se è “un puro intervento privato” non scatta la risoluzione.”Se uno Stato membro opta per lo schema di garanzia dei depositi per ricapitalizzare una banca” allora “è soggetto alle regole Ue sugli aiuti di stato”. Quindi “se la valutazione porta a concludere che l’uso di questo schema è aiuto di Stato, scatterà la risoluzione ella direttiva Brrd”. Al contrario se è “un puro intervento privato” non scatta la risoluzione. I “contatti” sul salvataggio delle 4 banche tra Bruxelles e Roma “sono cominciati a maggio”- precisano i commissari – e la “cooperazione tra i nostri servizi è stata costruttiva, e vorremmo esprimere il nostro apprezzamento”. Così la lettera Ue. Quanto alle reazioni da parte di Bruxelles ipotizzate per la decisione di pubblicare un lettera che, secondo prassi, è riservata, la Commissione Ue fa sapere che non ha “nessun commento particolare”. La missiva, ricordano a Bruxelles, definiva “le varie opzioni per la risoluzione” degli istituti e “l’obiettivo condiviso” sia da Commissione che Italia di limitare il sostegno pubblico al settore bancario.