«Andrò avanti, se ce la farò…». Parla la moglie del pensionato suicida
«Andrò avanti? Se ce la farò sì». Sono le parole strappate dai giornalisti alla moglie di Luigino D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che si è suicidato lo scorso 28 novembre, dopo aver scoperto di aver perso tutti i suoi risparmi nel fallimento della Banca D’Etruria e del Lazio.
Parla la vedova D’Angelo
Poche parole quelle della vedova (la notizia del suicidio si è diffusa soltanto il 9 dicembre) davanti ai cronisti assiepati all’esterno del loro villino dove il pensionato, sessantottenne, si è impiccato. «Io non posso dare consigli a nessuno, semmai ne avrei bisogno io», ha aggiunto trattenendo le lacrime la moglie di Luigino lasciando l’abitazione alla periferia della città per raggiungere il suo avvocato a Roma. «Ora per favore vi chiedo un po’ di tranquillità…».
Il dramma di un pensionato
Lui, un pensionato 68enne che ha visto andare in fumo i risparmi di una vita, non ha retto ed ha deciso di farla finita impiccandosi alla scala della sua villetta dopo aver scoperto di aver perso tutti i suoi risparmi nel fallimento della banca. A dare l’allarme è stata la moglie che ha trovato il corpo del marito e ha avvertito la polizia intervenuta sul posto. Della tragedia si sono interessate anche le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori che hanno espresso le condoglianze per la tragedia che ha colpito «un risparmiatore di Civitavecchia che si è suicidato dopo aver appreso di aver perso i risparmi di una vita investiti nella Banca Popolare dell’Etruria e Lazio, oggetto dell’esproprio criminale del risparmio anticipato del bail-in». Le associazioni hanno chiesto al procuratore capo di Civitavecchia di aprire un’indagine per verificare se il decreto sulla risoluzione delle 4 banche sia «compatibile con le norme penali e con la Costituzione». E, secondo quanto si apprende, la vicenda sarebbe passata proprio all’attenzione della Procura di Civitavecchia.