Il “vizietto” dell’abate che accolse Marrazzo per la storia dei trans

12 Nov 2015 16:30 - di Karim Bruno

Parole sante. Anzi , di  abate. «Quest’uomo sta compiendo un delicatissimo iter da cui nascerà una persona nuova». Così disse a Repubblica l’ex abate di Montecassino, il vescovo Pietro Vittorelli, assurto alle cronache (giudiziarie) per aver fatto sparire mezzo milione di offerte destinate ai poveri. A chi si riferiva l’abate? A Piero Marrazzo, l’ex presidente della Regione Lazio finito sullo graticola per lo scandalo dei trans che lo portò alle dimissioni nel 2009.  Marrazzo trascorse alcune settimane in convento, immerso nel silenzio delle mura dell’Abbazia, dedicandosi alla preghiera, alla meditazione e ai lavori agricoli. Un percorso di “recupero” . Con l’ex abate accanto che lo accudiva e guidava verso la rigenerazione. Pensate un po’!  Ora si scoprono cose vergognose sul conto del vescovo. Emergono storie raccapriccianti sul suo conto. Non solo denaro destinato a opere di carità che ha preso altri lidi, ma anche uno stile di vita sregolato in cui non mancano droghe, appartamenti, hotel di lusso, ostriche e champagne, viaggi in Sudamerica, notti di follia a Londra. Dagospia pubblica una lettera a firma Alberto Dandolo in cui si rivelano sconcertanti retroscena sulla vita di Pietro Vittorelli. “L’alto prelato, in realtà – scrive Dandolo – il sottoscritto , come buona parte del mondo gayo memeghino e capitolino, lo conosce assai bene… ma con il falso nome di Marco Venturi. Si… Marco Venturi (c’è anche il suo account sulla chat gay grinder) un simpatico signore che vive in una spartana casetta sulla Casilina! E’ qui che riceveva i suoi intimi amici ed é qui che, si dice, si lasciasse andare ai piaceri più estremi e dissoluti”.E ancora:”Memorabili le sue cene al ristorante “Ottaviano” a SantaMaria Maggiore a Roma. Per l’ultima cena (tutta a base di pesce e champagne) spese per due persone la bellezza di 500 euro. E molti furono i “danè” che pare poi, nella stessa sera, avesse elargito a dei ragazzoni arabi amanti della buona cucina”. Cose dell’altro mondo! Se sono vere, ovviamente.

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