Violentò una tassista, ora è a giudizio per un altro abuso su una minorenne
Nuovo rinvio a giudizio per Simone Borgese, il trentenne romano già a processo per aver violentato una tassista l’8 maggio scorso e tuttora detenuto a Regina Coeli. L’uomo è accusato di un secondo caso di stupro che riguarda una ragazza di 17 anni abusata nell’ascensore della casa del fidanzato nel giugno del 2014. La decisione è stata presa dal gup Maria Agrimi.
Violentò una tassista, Borgese a processo per un altro abuso
La minorenne, dopo una prima denuncia presentata all’indomani dell’abuso, si era ripresentata davanti agli investigatori nei mesi scorsi per integrare le sue dichiarazioni e puntare il dito contro Borgese. Ad aiutarla nel riconoscimento del suo aggressore erano state le foto pubblicate sui quotidiani dopo la violenza sulla tassista romana. Borgese ora è sotto processo davanti alla quinta sezione penale con le accuse di violenza sessuale, rapina e lesioni per le violenze sulla tassista. Per la vicenda della diciassettenne, invece, il processo a carico del trentenne si aprirà il prossimo 5 aprile, davanti alla prima sezione penale.
Borgese aveva confessato di avere stuprato la tassista
Grazie all’identikit, Borgese era stato bloccato dagli agenti due giorni dopo la violenza alla tassista. E subito dopo aveva ammesso le proprie responsabilità: «Stavo aspettando l’autobus che non arrivava. Ho visto quel taxi e l’ho fermato. Volevo tornare a casa. Non so cosa mi sia preso. È stato un raptus».