Ucciso in Turchia il capo degli avvocati curdi: disordini a Istanbul (VIDEO)
L’attacco a colpi d’arma da fuoco in cui sono rimasti uccisi questa mattina a Diyarbakir, in Turchia, il capo degli avvocati locali, Tahir Elci, e un agente di polizia è stato compiuto da un auto. Lo ha spiegato il ministro degli Interni turco, Efkan Ala, sottolineandoo che un’indagine è stata avviata nominando 4 ispettori. «Questo è un attacco all’unità della nostra nazione», ha aggiunto il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag. «Questo incidente mostra quanto sia nel giusto la Turchia nella sua lotta determinata contro il terrorismo», ha commentato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La sparatoria è avvenuta dopo una conferenza stampa nel centro storico di Sur – ora messo sotto coprifuoco – in cui Elci e altri avvocati avevano denunciato i danni provocati dal conflitto tra l’esercito e il Pkk curdo. L’ambasciatore Usa ad Ankara, John Bass, in un tweet si è detto «scioccato e profondamente addolorato» per l’uccisione di Tahir Elci, che il diplomatico definisce «campione di quanti cercano un futuro in cui i cittadini possano vivere in pace e dignità». Avvocato per i diritti umani molto noto in Turchia, Tahir Elci era stato arrestato e poi rilasciato in attesa di giudizio il mese scorso per aver sostenuto durante una trasmissione tv di non considerare il Pkk un’organizzazione terroristica, come invece ritenuto da Ankara.«Questo terribile attacco non è stato contro il nostro fratello Tahir ma contro tutta la Turchia. È un attacco alla nostra unità, alla nostra fratellanza», ha dichiarato il presidente dell’Unione delle associazioni degli avvocati turchi Metin Feyzioglu, il quale ha chiesto a tutti i suoi vertici territoriali di recarsi a Diyarbakir in segno di solidarietà. La polizia turca ha disperso con cariche e cannoni ad acqua centinaia di manifestanti turchi che si erano riuniti su viale Istiklal, nel centro di Istanbul, per un corteo di solidarietà.
Avvocati italiani solidali con quelli della Turchia
Dalla Conferenza nazionale dell’avvocatura, oggi a Torino, arriva una «ferma condanna» dell’assassinio dell’avvocato curdo Tahir Elci. «Siamo tutti Tahir Elci – afferma la presidente Oua, Mirella Casiello – un avvocato assassinato per il suo lavoro è un attacco al diritto di difesa, a tutta l’avvocatura, alla democrazia». La Conferenza si è chiusa con un forte gesto di solidarietà con l’avvocatura curda e turca in generale, vittima di continue aggressioni. Elci era capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir, nel sud-est a maggioranza curda della Turchia. «L’atto di terrorismo perpetrato con l’assassinio di Tahir Elci – ha detto Casiello alla fine dei lavori – è un attacco a tutta l’avvocatura. Gli avvocati italiani devono fare sentire con forza la solidarietà ai colleghi curdi, e più in generale turchi, da troppo tempo lasciati soli di fronte a continue aggressioni e limitazioni del diritto di difesa”. «In Turchia – ha aggiunto – c’è un problema grave di agibilità democratica che colpisce gli avvocati, baluardo di tutela effettiva di diritti dei cittadini e delle minoranze. Serve un’iniziativa internazionale concreta e urgente delle rappresentanze istituzionali e politiche forensi».