“Tana” per la Cirinnà. Lady Unioni civili in affitto dal Vaticano a 360 € al mese

5 Nov 2015 12:23 - di Redazione

C’è anche “lady Unioni civili”, Monica Cirinnà. Ci sono gli affitti a “canone zero” con vista sul Cupolone e le sigarette scontate per i cardinali, dipendenti vaticani che pagano 1,7 euro di affitto al mese per un’appartamento di 92 metri quadri nel centro di Roma; e politici che firmano il disegno di legge sulle unioni civili e vivono in case di Propaganda Fidae pagando canoni ridicoli: a scorrere i libri di Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi quel che accade attorno agli immobili della  della chiesa esonda in campo politico toccando, tragli altri, Monica Cirinnà, deputata Pd prima firmataria del ddl sulle Unioni Civili, “inquilina” insieme a Esterino Montino, l’ex presidente ad interim della Regione Lazio ed esponente Pd, di un appartamento di Propaganda Fide per 360 euro al mese. E’ quanto si legge nel libro Avarizia di Emiliano Fittipaldi, che fa una lista di vip e politici che hanno avuto in affitto case di proprietà della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Un “colosso finanziario che al 2012 possedeva titoli e conti bancari per circa 170 milioni di euro e appartamenti nella Capitale iscritti a bilancio per una novantina di milioni”, anche se la cifra è considerata troppo bassa dall’autore del libro, che cita le cifre fornite dalla stessa Cosea, la Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative, pari a “450 milioni”. A godere di un trattamento di favore è stata dunque la coppia “democrat” Montino- Cirinnà. 

Ma per la Cirinnà è solo macchina del fango

Monica Cirinnà  si difende: «È vero che abbiamo pagato 360 euro al mese per 12 anni? Sì – spiega – e per una ragione molto semplice. Quando ci fu proposto, quell’appartamento era appena stato lasciato da quel tossicodipendente che assurse alle cronache per aver danneggiato la fontana di piazza Navona. L’immobile ci venne offerto in condizioni disastrose. L’accordo con la proprietà – sostine Cirinnà – prevedeva lavori di ristrutturazione fatturati ed interamente a nostro carico che sarebbero stati poi scontati e spalmati sui canoni dei 12 anni di contratto». Poi si difende ancora, attancandosi alla “macchina del fango”e  alla mania per gli  scoop giornalistici, adombrando il motivo di una speciale vendetta contro di lei , firmataria di un ddl sulle unioni civili che non piace a nessuno. Anche nel Pd, quando serve, parlano di inchieste a orologeria…

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