Serravalle: no all’albero di Natale, gli alunni disegnano falce e martello

30 Nov 2015 18:50 - di Giovanni Trotta

Ce l’hanno proprio per vizietto a Serravalle Pistoiese: dopo lo scandalo del rifiuto della benedizione pasquale nella scuola media Enrico Fermi, scandalo allora denunciato dal consigliere di Fratelli d’Italia del comune Elena Bardelli, quest’anno i dirigenti scolastici vogliono evidentemente ritornare agli onori della cronache con una contestazione analoga: non vogliono fare l’albero di Natale né tantomeno il presepio. Il perché è verosimilmente spiegato nella foto che pubblichiamo, scattata da alcuni genitori, e relativa al genere di disegni che si fanno fare ai piccoli studenti. Il nuovo casus belli, che si aggiunge agli altri analoghi in tutta Italia, è stato denunciato da Francesco Macrì, capogruppo FdI di Arezzo e dirigente regionale del partito. «Già a Pasqua ci fu una polemica tra il parroco e il dirigente scolastico, riportata dai giornali locali – ci dice – oggi questo nuovo episodio di intolleranza nei confronti della nostra religione. Non riesco a capire perché lo facciano…», dice Macrì sconsolato. Insomma, l’approssimarsi del Natale, anziché favorire sentimenti di amicizia e di solidarietà nelle scuole, scatena polemiche inaudite di natura principalmente religiosa. Non è il primo anno che accade, ma in questo 2015, funestato dagli attentati terroristici di Parigi, assumono un significato che desta preoccupazione.

La scuola media di Serravalle a Pasqua rifiutò la benedizione

Crocifisso sì, crocifisso no, presepi off limits, niente alberi di Natale. Persino il colosso Starbucks si è adeguato al politicamente corretto dei senza religione producendo dei bicchieri di Natale senza i simboli… di Natale. Taluni sostengono che i simboli religiosi cristiani potrebbero offendere i credenti di altre religioni, ma l’argomentazione sembra speciosa, e frutto di un sentimento fanatico. A nessun cristiano in passato dava fastidio che il Natale non fosse celebrato da chi professa un’altra fede, e per giunta non lo si vuole imporre a nessuno. In Italia c’è una radicata tradizione cristiana, quindi il crocifisso, il presepe, l’albero sono tutti simboli di un’identità oltre che di una religione. Volerceli togliere in casa nostra sembra francamente un po’ troppo… Dopo gli episodi dei giorni scorsi, le denunce fatte in passato da qualche imam per togliere i nostri simboli sacri, in queste ore giunge appunto la segnalazione di un altro singolare comportamento politico-didattico nella scuola Enrico Fermi.

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