Se l’avete, non fate conto sulla tredicesima: l’85% se ne va in tasse
La tredicesima? Tra Imu, Tasi, bolli e rate del mutuo sarà come non prenderla. A dirlo sono le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori, che hanno fatto due calcoli e hanno scoperto che ben l’85,2% della mensilità “natalizia” sarà mangiato da tasse e spese.
Solo 5,2 miliardi, su 34,4, resteranno nelle tasche degli italiani
In termini assoluti, su un totale di oltre 34,4 miliardi di tredicesime, secondo le due associazioni solo 5,2 miliardi potranno essere destinati a spese extra o comunque “edonistiche” come il cenone di Natale, i regali o qualche viaggio. Il resto dovrà necessariamente essere investito in balzelli, con buona pace anche della tanto invocata ripresa dei consumi.
«La tredicesima servirà a pagare gli aumenti del 2015»
Attese in busta paga tra due settimane, le tredicesime arriveranno per una quota di 9,2 miliardi ai pensionati, per 9,5 miliardi ai lavoratori pubblici per i restanti 15,7 ai dipendenti privati di agricoltura, industria e terziario. Ma si tratta di soldi di fatto già “ipotecati”, che serviranno «per pagare gli aumenti iniziati a gennaio 2015 con tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tasi, Imu seconda casa, accise e un’altra serie infinita di ordinari balzelli che – hanno sottolineato Federconsumatori e Adusbef – sfiancano le famiglie e mangiano i redditi insieme alle consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare».