Rai, se il primo flop di Campo dall’Orto si chiama «SanRemo Giovani»

28 Nov 2015 17:28 - di Domenico Labra

Campo dall’Orto decide e Rai Uno fa flop. Storia di uno strepitoso fiasco. Il fiasco di “SanRemo Giovani”. Un misero 11,9 per cento di share. Per un programma che non si vedeva in prima serata sull’ammiraglia della Rai da circa 14 anni. Praticamente dal tempo in cui l’attuale plenipotenziario renziano Campo dall’Orto – venuto a gestire la nascita del Partito della Nazione di Viale Mazzini – era al comando della giovanilissima e agguerritissima Mtv. Evidentemente l’ex bellicapelli del tubo catodico, tutto musica e canzonette, covava il cruccio di non averlo mai potuto avere lui in palinsesto “SanRemo Giovani”. Probabilmente , e non del tutto a torto, ne era innamorato sin dai tempi di Mtv. Perciò, transitato per la “Leopolda” e arrivato sulla tolda del potere televisivo per antonomasia, il bravo Campo dall’Orto, splendidamente fulminato da Dagospia come “Camposanto dall’Orto”, si dev’essere ricordato di questo suo grande amore giovanile. Risultato: il programma è stato subito riesumato e riprogrammato per la prima serata della rete ammiraglia. Rai Uno è Rai Uno. È lo scrigno. È la ragione sociale della Tv di Stato, dell’esistenza stessa delle altre due reti generaliste e di una moltitudine di reti sul digitale. È il giustificativo presentato a milioni di famiglie che compilano il bollettino del canone. Perciò prima di decidere una programmazione bisogna pensarci bene. Riflettere. Che non solo il popolo del canone, ma anche l’inserzionista altrimenti s’incazza. Fior di direttori sono inciampati e poi caduti sulla programmazione. Fior di carriere sono state stroncate. Ma Campo dall’Orto era sicuro. Nessun dubbio. Lui si ricordava di quanto fosse fresco e giovane il programma. Di questo amore a lungo inseguito e mai dimenticato. Perciò “SanRemo Giovani” l’ha voluto. Fortissimamente. Immaginiamo il suo sconcerto nell’apprendere i dati impietosi dell’Auditel. Dati di un flop devastante. Come se, guardandosi allo specchio, il plenipotenziario di Renzi si fosse accorto dell’età che passa. Che poi, 14 anni, sono tanti. Per chiunque. Figurarsi per un programma tv.

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