Lecce, ergastolano spara all’impazzata ed evade. Tre feriti
La caccia all’uomo
La città di Lecce e la provincia sono state passate al setaccio dalle forze dell’ordine impegnate nella caccia all’uomo dopo l’evasione da film di Perrone. A essere setacciato è soprattutto il litorale a nord di Lecce, zona che in passato è stata frequentata dall’ergastolano evaso. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha avviato subito dopo l’accaduto un’indagine amministrativa sull’evasione che ha portato al ferimento di tre persone.
L’allarme del Sappe
«Quel che è accaduto oggi a Lecce ha dell’incredibile. Mi auguro che l’evaso venga presto catturato, ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria». A parlare è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). Capece parla di «agenti in sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi». Il segretario generale del Sappe sottolinea «il quotidiano e sistematico ricorso di visite mediche in ospedali e centri medici fuori dal carcere, con massiccio impiego di personale di scorta appartenente alla polizia penitenziaria, per la diffusa presenza di patologie tra i detenuti».