Negano la panchina a un down. Squalificato il padre, allenatore di Volley
Si chiama Matteo. Ha venti anni. E’ un ragazzo down, figlio di un allenatore di pallavolo, Andrea Bartolini. Appassionato di sport, il padre da anni lo porta in panchina con sé. Andrea Bartolini allena la squadra femminile dell’Orbetello. E qui tutti vogliono bene a Matteo. E’ un ragazzo allegro, simpatico. Trascorre molte ore con la squadra. Tesserato alla federazione di Volley come dirigente, Matteo si sente allenatore in seconda. Sempre, in panchina, accanto al padre, vicino alle atlete. Fino a sabato scorso nessuno ha mai avuto nulla da ridire per la sua presenza in panchina. Ma sabato nella trasferta di Firenze accade un episodio increscioso. Due arbitri lo fanno allontanare. Questione di regolamenti, dicono. Lì non può stare. Lui, Matteo, si alza e si allontana silenzioso, con il magone nel cuore. Inutili le proteste del padre e degli altri dirigenti. Anzi, all’allenatore di volley del campionato femminile di B2, padre di Matteo, la protesta è costata la squalifica per una giornata. “Quello che è successo – scrive Bartolini sul suo profilo Facebook – è brutto. Non vi potete immaginare lo stupore di Matteo che comunque da buon atleta ha accettato questa decisione a dir poco vergognosa. Alla fine della partita da noi persa meritatamente 3-0 mi sono permesso di dire a quei due personaggi che sicuramente alcune loro decisioni in momenti importanti non sono state a noi favorevoli ma che quello che hanno fatto nei confronti di Matteo meritava di essere raccontato. Risultato di tutto questo mi trovo squalificato per una giornata (cosa sicuramente poco importante), però permettetemi di dire alle due persone che sicuramente diventeranno dei bravissimi arbitri ma la loro sensibilità nei confronti di chi ha qualche problema è pari a zero e questa cosa non si compra e non si impara, o ce l’hai o non ce l’hai. Grazie lo stesso anche per Matteo”.