Le mosse del centrodestra: lista unica o coalizione e ruolo di Berlusconi

11 Nov 2015 15:17 - di Giorgio Sigona

«Per vincere dobbiamo stare insieme e l’Italicum, se non cambierà la legge, ad oggi ci porta addirittura, se vogliamo essere competitivi, a dover pensare ad una lista unica del centrodestra per il 2018. È bene che tutti se ne facciano una ragione e remino nella stessa direzione». È quanto afferma Giovanni Toti, governatore della Liguria.

Il centrodestra studia la strategia per le politiche

«Non sono appassionato di misurazioni con il goniometro, di quanto ci siamo spostati in gradi verso destra o sinistra. La necessità di stare uniti è una necessità assoluta – aggiunge – e i nostri elettori lo hanno compreso prima delle classi dirigenti. Dico alcune cose semplici: se non fossimo stati tutti insieme non governeremmo questa regione, non governeremmo la Lombardia e neppure il Veneto. Spero che saremo tutti insieme per governare Torino, Milano, Roma, Napoli, Genova quando si voterà». Nel centrodestra si parla di identità da salvaguardare? Toti specifica: «Credo che ci siano meno differenze tra elettori di Forza Italia, della Lega, di Fratelli d’Italia e di quel centro che si riferisce a noi che non tra le classi dirigenti spesso arrovellate in sofismi e teoremi che gli elettori ormai capiscono poco. Forza Italia ha una sua identità, la Lega ha la propria, così come Fratelli d’Italia, ma quello che ci divide è molto meno di quello che divide le correnti del Pd».

Sul futuro del centrodestra interviene Giorgia Meloni, «Silvio Berlusconi è sicuramente un protagonista della politica italiana, purché non decida di giocare lo stesso ruolo che ha giocato vent’anni fa, negli ultimi vent’anni, come se Maradona volesse tornare a giocare nel Napoli. Può essere un ottimo allenatore, un ottimo presidente di squadra, un ottimo tante cose, ma non un’ottima punta». La Meloni sottolinea che «Forza Italia è sicuramente una parte consistente del centrodestra e finché gli italiani continueranno a suffragare il partito di Berlusconi, bisognerà fare i conti con il partito di Berlusconi, è democrazia anche questa».

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