Modello Verona: solo 5 disoccupati su 100 e un pil da record
C’è una luce in fondo al tunnel per l’economia italiana, ed è a Verona. L’economia veronese conferma infatti la risalita: la produzione industriale segna a consuntivo del terzo trimestre 2015 un +2,56% che migliora le previsioni del trimestre precedente, e le previsioni per la fine dell’anno confermano un flusso positivo spingendosi oltre i tre punti percentuali. A renderlo noto Confindustria Verona, nel corso dell’assemblea annuale. È appunto la città scaligera prima nella graduatoria dell’indice di benessere in Veneto, con 18 punti di Pil pro capite sopra la media italiana. Non a caso il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, presente all’assemblea, ha definito “Verona un esempio per tutto il Paese”.
I dati diffusi all’assemblea di Confindustria Verona
Ancora più eclatante il tasso di disoccupazione: 4,9%, il che vuol dire circa 8 punti in meno dell’andamento della media nazionale. Addirittura meglio della Germania e degli Stati Uniti. I dati Istat a cui si è riferito il ministro sono quelli ottenuti alla fine del 2014, e che, quindi, non risentono degli effetti positivi del Jobs act. La provincia di Verona ha tassi di disoccupazione inferiori all’intera regione, in cui invece gli stessi viaggiano intorno al 6,6%. «Potranno anche provare a toglierci le ali – ha spiegato il presidente degli industriali veronese Giulio Pedrollo – ma non ci impediranno di volare. Abbiamo il Made in Italy ad abbracciare come unico brand la cultura dell’investimento. È da qui che dobbiamo partire, dobbiamo crescere non dello 0,9 o dell’1% quando la Spagna cresce del 3%. Per fare di più è necessario che i nostri legislatori crescano al ritmo dell’industria. Lasciateci liberi di investire e noi lo faremo». Un messaggio di speranza per il resto dell’imprenditoria italiana.