Islamici in piazza. I dubbi di Maroni e Storace: le moschee vanno controllate

21 Nov 2015 18:59 - di Redazione

Alcune centinaia di persone si sono radunate a Milano in piazza San Babila per protestare contro il terrorismo e l’islamofobia. Analoga manifestazione si è svolta a Roma. Secondo i manifestanti di Milano con più moschee si eviterebbero fenomeni terroristi. Dunque non avere paura delle moschee ma incoraggiarle per favorire la “convivenza”. A chi gli ha chiesto un parere sull’argomento, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto che «è il principio in base al quale abbiamo fatto una legge che regolamenta la realizzazione di luoghi di culto proprio con questi principi. Solo che se lo facciamo noi – ha aggiunto – il governo impugna la legge, se lo fa qualcun altro va bene». Maroni, interpellato dai cronisti a margine di un incontro organizzato a Milano sul dramma di Parigi, ha sostenuto che «regolare i luoghi di culto vuol dire renderli aperti e trasparenti, vuole dire toglier l’acqua a chi vuole utilizzare i luoghi di culto per incitare all’odio e al terrorismo: è così semplice, possiamo farlo? Sì, abbiamo le leggi per farlo, facciamolo». L’esponente della Lega ha aggiunto che «la comunità islamica è fatta di tante comunità, non vorrei si pensasse che adesso il problema è risolto, che non ci sono rischi in Italia perché la comunità islamica ha detto questo. Non è così purtroppo – ha continuato Maroni – ci sono tanti islamici che sono così, ma ci sono anche quelli che si nascondono, fomentano, che predicano la violenza, allora distinguiamo senza generalizzare ma senza dire che possiamo dormire sonni tranquilli». Il governatore ha ribadito che «bisogna investire sull’informazione e sui servizi di informazione e sulla prevenzione». Commentando gli attentati di Parigi, Maroni ha detto che «non li chiamerei atti di barbarie, perché è una cosa nuova, diversa, peggiore, trovate un termine nuovo». Il governatore ha rivolto un appello al mondo della comunicazione: «abbassiamo le armi dell’ideologia e troviamo unità sui principi di fondo, come la sicurezza», e ha chiesto una mobilitazione contro la barbarie.

Maroni invita ad abbassare le armi dell’ideologia

E l’esempio della Lombardia inizia a essere seguito anche in altre parti d’Italia: «Presenteremo in Regione la proposta di legge Maroni sulle moschee, pronti a ricorrere anche al referendum propositivo previsto dallo Statuto regionale se la maggioranza di Zingaretti dovesse osteggiarla», ha annunciato Francesco Storace, vicepresidente del consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale della Destra. «Occorre frenare il rischio che nelle moschee aperte senza controlli si possano annidare fanatici islamisti. In Lombardia – prosegue Storace – il presidente Maroni ha adottato una legge (2/2015) per regolamentare la realizzazione di edifici di culto e attrezzature destinate a servizi religiosi. Noi proporremo che anche nel Lazio questa venga adottata con le stesse previsioni di legge. Valutare da un punto di vista ambientale il territorio sul quale si vuol realizzare una moschea – aggiunge Storace – acquisizione per il rilascio dell’autorizzazione, dei pareri di organizzazioni, comitati di cittadini, forze dell’ordine, questura e prefettura; stipula di un convenzione autorizzativa con il Comune; statuti chiari e rispetto dei principi della Costituzione italiana; revoca delle autorizzazioni in caso di accertamento di attività contrarie alla convenzione. Se la maggioranza nel Lazio dovesse osteggiarla, siamo pronto a ricorrere al referendum propositivo previsto dalla Statuto. Libertà di culto sì ma – conclude – a condizioni di garanzia per tutti».

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