Ferrara, il Quirinale non dimentichi l’anziana massacrata dai romeni

12 Nov 2015 14:25 - di Paolo Lami

Il programma è fittissimo, rigido e già deciso dal Cerimoniale del Quirinale dopo mesi di limature e aggiustamenti. Ci sono i bambini che applaudono festosi all’arrivo del Presidente (vi ricorda qualcosa?). C’è il più classico taglio del nastro. C’è la passeggiata a piedi per un salutare bagno fra la folla. Ci sono le strette di mano con le autorità locali – politiche, religiose e militari in pompa magna – e con i ministri, le foto e i saluti di circostanza, i sorrisi, le carezze amorevoli sulle capocce dei bimbi estensi, le chiacchiere gentili  come si fa tra vecchie zie davanti ai pasticcini con il tè delle cinque, qualche selfie, lo sguardo estasiato di fronte alle opere d’arte di De Chirico (sarà una bella gara metafisica fra le opere strambe del Maestro e lo sguardo astratto ed estraniato del Presidente). Ci sarà perfino il sole a Ferrara, sia pure a far cucù dietro le nuvole, ognitanto, per la visita del Capo dello Stato. Insomma il Cerimoniale del Colle guidato dal nipote di Cossiga, Luigi Cremoni, ha fatto le cose in grande. Peccato si sia dimenticato di un piccolo, minuscolo, insignificante, particolare. A Ferrara c’è, anzi c’era, Cloe Govoni, ammazzata da due rapinatori rumeni a 84 anni, dopo una vita di lavoro come insegnante. Picchiata selvaggiamente e massacrata a calci, pugni e bastonate assieme alla nuora Maria Humeniuc dai due malviventi il 6 novembre scorso. Dopo 5 giorni di agonia, l’11 novembre, l’anziana è deceduta, inutili le cure. Le botte che le due bestie romene le hanno sferrato senza pietà per rubarle  risparmi di una vita l’hanno portata alla morte. Una morte di Stato, dice qualcuno, sottolineando il giulivo spirito di accoglienza che anima il governo Renzi-Alfano, disponibile ad aprire le frontiere italiane a tutti, proprio tutti. Perfino a Florin Constantin Grumeza e a Leonard Veissel.
E’ per questo che ora il capogruppo leghista in Regione Emilia-Romagna, Alan Fabbri, alla vigilia dell’arrivo, previsto domani, del presidente della Repubblica nella città estense, ha chiamato il presidente della Provincia Tiziano Tagliani, invitandolo ad aprire l’incontro tra istituzioni e presidente della Repubblica, previsto domani alle 16.30 al Castello, con un minuto di silenzio per i due anziani uccisi nell’arco di due mesi dalla furia dei banditi. Laddove il Quirinale ha dimenticato di farsi carico di un omaggio alla memoria dei due anziani assassinati, Fabbri esorta: «l’appuntamento di domani sia l’occasione per ricordare due vittime innocenti della nostra terra e rivolgere direttamente al presidente Sergio Mattarella l’appello affinché lo Stato si faccia carico, una volta per tutte, dell’emergenza criminalità – dice Fabbri – Ringrazio Tagliani per la disponibilità dimostrata: chiediamo agli enti locali di essere uniti nella lotta alla delinquenza. L’escalation criminale e la violenza barbara e dilagante registrata negli ultimi tempi sono motivo di enorme preoccupazione e richiedono misure d’emergenza e straordinarie e l’impegno, unitario, di tutte le istituzioni». Chissà se fra un selfie, una stretta di mano e un brindisi davanti alle tele della mostra su De Chirico ci scappa anche un minuto di silenzio per ricordare Cloe Govoni?

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