Chiancone e Gelli: la scuola napoletana di pittura e scultura in mostra a Roma
È stata inaugurata a Roma (3-28 novembre), nei locali della Fondazione Crocetti (Via Cassia, 492) la suggestiva mostra antologica “Percorsi del Novecento, Alberto Chiancone e Lelio Gelli: due maestri dell’Istituto d’Arte napoletano”, pittore e scultore tra i protagonisti del ‘900 italiano presenti nelle maggiori rassegne nazionali e internazionali del secolo scorso. Alberto Chiancone, allievo a Napoli di Lionello Balestrieri e di Francesco Galante, insegnò discipline pittoriche nell’Istituto d’Arte napoletano dal 1933 al 1976, dove formò numerosi artisti tra cui Guido Tatafiore, Giuseppe De Siato, Alfonso De Siena. Aperto alle nuove problematiche artistiche fu del Gruppo degli “Ostinati” (1928-1930), firmò il “Manifesto di un gruppo di pittori napoletani” (1935) e nel secondo dopoguerra fu tra i fondatori del “Gruppo Vomerese”. A Napoli eseguì affreschi alla Stazione Marittima, encausti alla Mostra d’Oltremare, vetrate al Palazzo dei Mutilati (1939-’40) e i pannelli circolari del nuovo soffitto del Teatrino di Corte nel Palazzo Reale (1951). Sue opere sono presenti nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, nelle civiche Gallerie di Chieti, Latina, Maenza, Roma, Udine, presso il Museo del Novecento di Napoli, l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la Collezione Salce di Treviso.
Sul tema della figura, i 32 dipinti esposti, testimoniano, dopo l’esperienza ‘900, il rinnovamento del “vero” in chiave espressionista. «Con la scelta di privilegiare la figura e il ritratto – spiega Francesco Verio, nome d’arte del pittore, figlio di Alberto Chiancone – trascurato il filone del paesaggio particolarmente amato da mio padre, questa mostra offre l’occasione da una parte di comunicare l’evoluzione del’interesse di mio padre per il vero, dall’altra di dialogare con le sculture del collega e amico Lelio Gelli. Di mio padre si presentano così opere che coprono un ampio ventaglio di attività, a partire da alcune citazioni ante e immediato secondo dopoguerra».
Lelio Gelli, allievo a Firenze di Libero Andreotti e poi suo assistente dal 1927 al 1933, ha insegnato nell’Istituto d’Arte fiorentino di Porta Romana fino al 1938 e poi in quello napoletano fino al 1973. Ha partecipato alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane degli anni Trenta e Quaranta e ad altre importanti esposizioni nazionali ed internazionali (Parigi, Bruxelles, Vienna, Berlino, Dusseldorf, Budapest). Gelli era un raffinato e classicheggiante autore di eleganti sculture elaborate sempre con coerenza durante il suo iter artistico. I due artisti, con la loro personale formazione e per il livello artistico raggiunto nella loro produzione, sono stati accomunati dall’importante esperienza didattica presso l’Istituto Statale d’Arte di Napoli, oggi intitolato a Filippo Palizzi, alla cui scuola si formarono numerosi artisti. Molti dei loro allievi furono poi presenti nel dibattito culturale napoletano, e non solo, a partire dal periodo a cavallo del secondo conflitto mondiale e per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta, decenni che videro Chiancone e Gelli particolarmente attivi anche sul piano espositivo. La mostra è arricchita dall’interessantissimo e documentato testo in catalogo di Francesco Tetro curatore della mostra.
“Percorsi del Novecento, Alberto Chiancone e Lelio Gelli: due maestri dell’Istituto d’Arte napoletano”, Fondazione Crocetti, via Cassia 492, Roma
Orari di apertura: lunedì-venerdì: ore 11.00-13.00 e 15.00-19.00 – sabato: 11.00-19.00 – domenica e festivi: chiusura. Ingresso gratuito.