Catalogna, il sogno indipendentista si allontana: per Mas nuova fumata nera

12 Nov 2015 15:24 - di Giovanni Trotta

Fumata nera anche al secondo turno per Artur Mas: il presidente secessionista catalano uscente non ha conseguito nel Parlament di Barcellona l’appoggio dei 10 deputati della seconda lista indipendentista, quella dei radicali della Cup, e ha ottenuto come al primo turno solo 62 voti a favore e 73 contrari. Non è stata fissata una data per il terzo turno. Contro la rielezione del presidente uscente hanno votato i tre partiti anti-indipendenza, Ciudadanos, Psoe e Pp, la lista vicina a Podemos favorevole al “diritto di decidere” e i secessionisti anti-capitalisti della Cup, che rifiutano per ora per motivi ideologici di votare per Mas. Il presidente catalano uscente ha avvertito che se lo stallo si prolungherà, in pieno scontro con Madrid, la Catalogna potrebbe tornare alle urne. «Lo scenario di nuove elezioni non è il migliore. Ma se si deve votare di nuovo, si voterà», ha affermato. Le trattative fra le due liste indipendentiste, Junts Pel si di Mas e Cup (72 seggi su 135 alle elezioni del 27 settembre), però andranno avanti. Mas ha replicato alla decisione presa mercoledì dalla corte costituzionale di Madrid, su ricorso del premier spagnolo Mariano Rajoy, di sospendere la mozione sull’ inizio del processo di indipendenza votata lunedi dal Parlament, affermando che «non vi è nulla di nuovo all’orizzonte. Il governo di Madrid ha a sua disposizione un articolo della costituzione che su sua richiesta sospende automaticamente qualsiasi mozione in forma cautelare. È un articolo – ha aggiunto – di cui si abusa: in una società democratica quando il popolo si esprime nelle urne un governo normale si siede a discutere e negoziare, invece di proibire e di ricorrere alla corte costituzionale».

Mas non riesce a essere eletto al vertice del “parlament”

Mentre si fa sempre più tesa la relazione fra Madrid e Barcellona sulla spinta verso l’indipendenza della Catalogna, si era aperto in mattinata nel parlamento catalano il secondo tentativo di investitura del presidente uscente della Generalitat Artur Mas, vincitore delle elezioni del 27 settembre. Al primo turno martedì il President non aveva ottenuto la maggioranza assoluta, ma solo l’appoggio dei 62 deputati (su 135) della sua lista indipendentista Junts Pel Si. Gli sono venuti a mancare i voti dei 10 deputati dell’altra lista indipendentista, quella dei radicali della Cup. Mas ha inutilmente lanciato nuovi segnali verso gli anticapitalisti proponendo di delegare, come chiesto dalla Cup, diversi poteri a tre vicepresidenti in una presidenza corale e di sottoporre l’operato del governo al voto del parlamento dopo i primi 10 mesi. Il presidente catalano ha messo in guardia contro «la rapidità con la quale sta agendo Madrid rispetto al ritmo al quale stiamo muovendoci noi». Come si ricorderà, mercoledì scorso su richiesta del premier spagnolo la Corte costituzionale di Madrid in poche ore ha sospeso in forma cautelare la mozione con la quale il Parlamento catalano lunedì ha dichiarato aperto il processo verso l’indipendenza della Catalogna.

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