Bologna, la Digos trova il decalogo del “perfetto jihadista” (ricorda lo stile Br)
Sembrano le istruzioni per l’uso delle Br degli anni ’70. «C’è bisogno di organizzare la lotta tramite le cellule separate e il modello cosiddetto “del grappolo”, che aiuta a non rendere smantellabile l’intera rete». È uno dei passaggi ritrovati tra i documenti del computer di Abdelkrim Kaimoussi, uno dei quattro marocchini espulsi lunedì dall’Italia per attività di proselitismo e addestramento alla jihad (secondo la Procura, non per il giudice). E ancora: «Il guerrigliero nelle città non è obbligato ad avere le sembianze del combattente ma potrà essere, per esempio, un commerciante».
L’Islam a lezione dalle Br
La Digos di Bologna ha trovato un vero e proprio decalogo (riportato a tutta pagina dal Corriere della Sera) iper «organizzare la guerriglia urbana». Sembra un “copia e incolla” dei manuali dei brigatisti rossi sulle regole della clandestinità. Niente di scritto, si tratta per lo più di lunghi discorsi registrati trasmessi via Internet. Nel file audio intitolato “La tecnica di guerra nelle città»” si indicano comportamenti e modalità d’intervento per un attacco armato, mirato alla «uccisione del nemico o un attentato». Da realizzarsi attraverso cellule chiuse e «compartimentali».