Berlusconi cala il tris: «Salvini è la grinta, Meloni la forza, io la fantasia»

12 Nov 2015 19:30 - di Robert Perdicchi

«Sto cominciano ad intervenire pubblicamente perché abbiamo elezioni importanti e credo che sia importante per il centrodestra assicurasi il governo di queste città. Non volevo tornare in tv prima della corte di Strasburgo ma siccome non posso aspettare, torno in campo anche perché c’è un sondaggio in cui si dice che il 90% degli italiani è convinto che contro di me ci sia stata una sentenza politica». Silvio Berlusconi è tornato in campo e riparte dal terreno amico di “Porta a Porta”, dove sollecitato da Bruno Vespa ha risposto a tutte le domande sul futuro del centrodestra e sulla situazione politica attuale, caso-De Luca compreso.

Berlusconi e la modifica della Severino

E proprio sul tema della sospensione del governatore, oggetto dell’inchiesta che vede coinvolto De Luca per concussione, Berlusconi svela una notizia a margine: «Nel Patto del Nazareno con Renzi era prevista una modifica della legge Severino ma non la concessione della grazia a me». Se Renzi l’avesse rispettato, ora forse avrebbe meno problemi in Campania.

Il futuro del centrodestra non è a rischio

«Ora è molto importante che il centrodestra si sia ricompattato. Questo significa che l’opposizione in Parlamento la faremo insieme, non era accaduto negli ultimi anni. Nel corso del tempo si troverà il nuovo leader del centrodestra che sarà il candidato alle elezioni politiche che forse ci saranno tra due anni», dice Berlusconi a Porta a Porta. «Devo dire che sono soddisfatto nel vedere la Lega al 15%. Quando noi nel 2013 abbiamo perso delle elezioni che noi riteniamo di aver vinto la Lega era al 4%, ora abbiamo 11 punti in più per la coalizione, non sono preoccupato. Anche nel 2012 dopo che c’era stata la fine del nostro governo a causa di un intrigo, io mi ero allontanato e Fi era scesa all’11%, mi richiamarono ed io per responsabilità tornai ed in 23 giorni Fi ritornò al 21%».

Il tris d’assi per la coalizione

«Io non vedo enormi differenze tra Umberto Bossi e Matteo Salvini», spiega Berlusconi. «All’inizio – prosegue – fu difficile un accordo con Bossi che cadde nel tranello di Scalfaro che dopo il mio avviso di garanzia gli disse io ero nel baratro se non mi lasciava ci finiva anche lui. Il governo eletto dal popolo cadde e quello fu il primo colpo di Stato. Salvini è nella Lega da sempre e ha il merito di aver preso la Lega al 4% e di averla portata al 14%. Ci fa piacere perché rafforza il centrodestra. Ho con lui un rapporto cordiale e sono convinto che questo rapporto potrà sfociare in un accordo di programma di governo». E il Ncd? Alfano? Della Valle? «Chi si vuole aggiungere è il benvenuto. Ci siamo noi tre, la grinta la porta Matteo Renzi… la determinazione la Meloni e io la creatività», dice il Cavaliere, facendo un piccolo lapsus nel quale confonde Renzi con Salvini. A Vespa che gli a notare di aver confuso il nome, Berlusconi risponde sorridendo: «È tanto che manco dalla tv, sono un po’ in confusione…», scherza. E Della Valle? «No, ho parlato con lui ci siamo dati un appuntamento per un incontro. Lui non vuole fare un nuovo soggetto politico non ha intenzione di diventare un protagonista della politica». Nulla di deciso, specifica Berlusconi, sulla candidatura a sindaco di Roma. E le primarie? «Vediamo, le primarie sono la risoluzione finale quando non c’è accordo. Io credo e spero che possa emergere un leader che abbia l’accordo di tutti ma comunque saranno gli elettori a scegliere il leader».

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