Arriva puntuale la beffa per Corazzo: è indagato per l’uccisione del rapinatore
Rodolfo Corazzo, il gioielliere che martedì sera a Rodano nel milanese, ha ucciso un rapinatore albanese entrato nella sua casa insieme a due complici, ancora in fuga, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati della procura per eccesso colposo in legittima difesa. E’ un atto tecnico dovuto a sua garanzia, purtroppo atteso, che suona come una beffa. I pm Alberto Nobili e Grazia Colacicco, hanno consegnato a Corazzo, alla presenza del suo legale, l’avvocato Piero Porciani, un’informazione di garanzia per eccesso colposo in legittima difesa. Il provvedimento, un atto tecnico dovuto, si è reso necessario affinchè il gioielliere possa nominare suoi consulenti di fiducia per l’autopsia sul corpo dell’albanese, fissata per lunedì prossimo, o per gli esami genetici o balistici e altri accertamenti irrepetibili.
Corazzo indagato, ma “a sua garanzia”
Inoltre, come è stato riferito in Procura, l’inchiesta in cui il gioielliere di Rodano, ancora sotto choc, figura come indagato, è anche un atto a sua garanzia. I magistrati, convinti che si tratti di un caso di legittima difesa, ritengono necessaria un’indagine per fare luce sull’accaduto e il vaglio di un giudice sull’episodio. «Il mio assistito non è turbato dal fatto di essere indagato – ha spiegato il suo legale, l’avvocato Piero Porciani – ma per il fatto che ci siano dei delinquenti ancora in libertà». Intanto, proseguono le indagini per identificare i complici in fuga e per ricostruire gli spostamenti dell’albanese morto nella sparatoria nei giorni precedenti alla rapina. La villetta di Rodano è stata dissequestrata, ma per ora Corazzo preferisce non tornarci.