Le unioni civili non bastano più, gay e lesbiche al Pd: «Vogliamo i matrimoni»

17 Ott 2015 8:52 - di Roberto Mariotti

Alle associazioni gay e lesbiche non va bene neppure il ddl sulle unioni civili che sta creando non pochi problemi alla maggioranza di centrosinistra. L’Arcilesbica alza il prezzo politico e vuole il “matrimonio” senza provvedimenti pasticciati. Già sui tempi è polemica: «Il ddl sulle unioni civili approda in Aula al Senato per poi essere congelato in attesa della legge di stabilità. Dovremo attendere che i conti siano in ordine, prima di legiferare sui diritti civili»,  commenta di Lucia Caponera, vicepresidente nazionale di Arcilesbica. Ma il punto cruciale è un altro: «Il nuovo disegno di legge – incalza Caponera – non prevede l’estensione del matrimonio alle persone dello stesso sesso e questo è il manifesto di una realtà politica, che per le persone lgbt di questo paese è sinonimo di vuoto normativo e culturale».

 Gay e lesbiche all’attacco: chiediamo risposte adeguate

«Gay e lesbiche non sono un tema etico e la politica e le istituzioni sono chiamate a colmare l’assenza di quei diritti che costituiscono dignità alla parola uguaglianza, fuori da qualunque conformismo», aggiunge. «Non chiediamo solo risposte adeguate, ma l’attuazione di una legge che riconosca le nostre esistenze. Questo provvedimento è già una mediazione, pertanto nessun’altra forzatura ideologica o tentativo di sottrazione sarà un compromesso accettabile. L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. A Palazzo Madama si inizi, dunque, almeno con una legge sulle unioni civili», conclude la vicepresidente di Arcilesbica.

 

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