Uccise il leone Cecil: aveva la licenza in regola, non sarà processato
James Walter Palmer, il dentista americano che ha ucciso il leone Cecil non sarà incriminato: lo hanno annunciato le autorità dello Zimbabwe. L’americano era infatti in possesso di un “permesso regolare” per la caccia, scrivono i media locali. L’annuncio è arrivato – secondo quanto riportano alcuni media Usa – dal ministro dell’ambiente del Paese africano, Oppah Muchinguri-Kashiri, che ha spiegato che Palmer aveva aveva “tutti i permessi in regola” per effettuare la battuta di caccia. L’uccisione di Cecil, un leone maschio di 13 anni morto dopo una lunga agonia, ha suscitato un’ondata di sdegno in tutto il mondo. Il dentista, però, si era difeso dicendo: «Se avessi saputo che questo leone aveva un nome e che era importante per il Paese, ovviamente non l’avrei ucciso. Nessuno nel nostro gruppo di cacciatori lo sapeva». Come è noto, Cecil – ucciso con arco e freccia – era molto conosciuto nel Parco Nazionale Hwange ed aveva un collare con un gps poiché faceva parte di uno studio dell’Università di Oxford sui leoni. Palmer ha negato inoltre che Cecil, dopo essere stato raggiunto da una prima freccia abbia vagato ferito per 40 ore nel parco prima di essere finito con un colpo di fucile: il leone, ha detto il dentista, e’ stato trovato il giorno dopo ed è stato ucciso con un altro colpo di freccia.
Prima del leone Cecil, Palmer era stato condannato per caccia di frodo
Nei giorni successivi al fatto, i media americani hanno scoperto che Palmer non solo ha ucciso il leone Cecil ma si era anche reso protagonista di un tentativo di corruzione per coprire l’uccisione di un orso bruno in Wisconsin nel 2006. Il dentista americano aveva infatti cercato di corrompere due guide perché mentissero sull’accaduto. Un tentativo inizialmente andato a buon fine, fino a quando le due guide nel 2008 hanno raccontato la verità e a Palmer è stato condannato a una multa di 3.000 dollari e a un anno di libertà vigilata.