Sospeso per atti sessisti, D’Anna annuncia lo sciopero della fame
Un po’ pannelliano, un po’ grillino. Con raro senso del ridicolo il senatore Vincenzo D’Anna ha annunciato che inizierà lo sciopero della fame (rigorosamente di lunedì, come tutte le diete che si rispettino) per protestare contro la sospensione ricevuta dalla presidenza del Consiglio per i gesti sessisti nell’Aula al Senato. Impegno – giura solennemente – porterà avanti «fino a quando non avrò avuto soddisfazione e non mi sarà resa giustizia».
D’Anna e lo sciopero della fame
Il capogruppo verdiniano a Palazzo Madama insieme al collega Lucio Barani è stato sospeso per cinque giorni dai lavori dell’assemblea per aver simulato (durante la bagarre di venerdì 2 ottobre) un rapporto orale, indirizzandolo alla senatrice grillina Barbara Lezzi. “Cartellino rosso!”, ha deciso Pietro Grasso che ha spiegato: «La sospensione è dovuto alla gravità dell’episodio tale da offendere persone e senatori e minare la credibilità delle istituzioni. Da questo momento nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in Aula». Il video dell’imbarazzante scenetta ha fatto il giro del web e non lascia ombra di dubbio sull’elegante performance del senatore D’Anna.
Non si arrende
Fin da subito il fedelissimo di Denis Verdini ha contestato le ricostruzioni e rispedito la palla nel campo dei Cinquestelle. «Sui gesti osceni al Senato sono stato processato in contumacia. Grasso faccia vedere i filmati dell’Aula. Si deve sanzionare la senatrice M5S Lezzi, io ho solo mimato gesti di altrui. Non devo chiedere scusa a nessuno». E ancora: «Se lo avessi fatto, dovrei scusarmi e vergognare. Io ho mimato un gesto che la senatrice Lezzi aveva fatto cinque minuti prima all’indirizzo di Barani. Poi si è giustificata dicendo di essere incinta, che era gravida. Io da lontano ho visto gesto, e l’ho interpretato come volgare…». La conclusione è tutto un programma: «Mi sono sentito di replicare alla Lezzi, che in quel momento era diventata Santa Maria Goretti e quindi si sentiva oltraggiata dal gesto di Barani che in quel momento le diceva “Ingoiati la lingua”».
La protesta contro Grasso
D’Anna porta a difesa l’esame del labiale del filmato messo da Striscia La Notizia e “pretende” dalla presidenza del Senato la pubblicazione dei video. «Alla richiesta di tali filmati da parte di diversi componenti del Consiglio di Presidenza – attacca il senatore – Grasso ha ufficialmente dichiarato di averli visionati e di non avervi rinvenuto alcunché di provocatorio da parte del M5S. Tale affermazione è falsa. Impegno quindi l’onore della seconda carica dello Stato, ad accertare, come suo dovere, i fatti nel loro reale contesto e dimensione e a rendere pubblici, sia ai senatori che alla stampa, tali filmati».