Sorpresa: per la prima volta i paperoni cinesi superano quelli americani

15 Ott 2015 15:41 - di

Crisi o non crisi, diritti umani o non diritti umani, per i super ricchi cinesi gli affari continuano ad andare alla grande e per la prima volta nel 2015 il numero dei miliardari in Cina ha superato quello degli Stati Uniti. Secondo il rapporto di Hurun, un sito di Shanghai gestito da un gruppo di economisti cinesi e stranieri, in Cina ci sono 242 nuovi miliardari che portano a 596 il totale dei “paperoni”, mentre negli Usa ce ne sono solo 537. Se poi si prende in considerazione la “grande Cina”, che include Taiwan (che però è di fatto indipendente), Hong Kong e Macao (che sono Speciali Regioni Amministrative) il totale dei miliardari cinesi sale a 715. Nessuna sorpresa in testa alla classifica, dove Wang Jianlin del Wanda Group (hotel, centri commerciali, spettacolo) supera Jack Ma, il fondatore di Alibaba, il sito di commercio online più famoso della Cina che è quotato alla Borsa di Wall Street. Secondo la valutazione di Hurun, Wang ha un patrimonio di 34,4 miliardi di dollari, Jack Ma di 22,7 miliardi. Il numero uno del Wanda Group supera anche Li Ka-shing, il tycoon di Hong Kong (edilizia, telecomunicazioni) che avrebbe un valore di 32,7 miliardi.

In Cina ci sono 596 paperoni, negli Usa 537

Tra i volti nuovi che compaiono nella lista spicca quello di Cheng Wei, fondatore della Didi-Kuaidi, che ha sviluppato un’applicazione per chiamare i taxi attraverso i telefoni e che si contende il mercato cinese con l’americana Uber. Pony Ma di Tencent e Robin Li di Baidu – le nuove imprese che basano su internet la loro attività – rimangono nella fascia alta della classifica, dove ha una posizione di primo piano anche Lei Jun della Xiaomi (telefoni cellulari). Hurun sottolinea che la holding di Wang Jianlin, che ha la sua base a Dalian sulla costa nordorientale della Cina, ha spostato sull’intrattenimento il centro del suo impero e oggi la sua sezione più redditizia è la catena di sale cinematografiche. Commentando la classifica di Hurun, il Financial Times sottolinea che si riferisce a ricchezze che esistono solo sulla carta, dato che si basano sul valore in Borsa delle azioni delle varie compagnie e sulla quantità di azioni che i loro fondatori e/o dirigenti detengono. Il sorpasso di Wang su Jack Ma, per esempio, è dovuto alla netta diminuzione registrata a Wall Street del valore delle azioni della Alibaba, che è stata del 2,2% dall’inizio dell’anno.

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