Il Papa apre i lavori del Sinodo: «No ai compromessi, non siamo in Parlamento»

5 Ott 2015 12:05 - di Redazione

Il sinodo deve parlare con franchezza e non fare compromessi. Parola di Papa Francesco che ha aperto i lavori del Sinodo sulla Famiglia alla presenza di 270 vescovi da tutto il mondo.  Il sinodo, ha detto il Papa «è un camminare insieme con spirito di collegialità e sinodalità, adottando coraggiosamente parresia (parlar franco evangelico, ndr), zelo pastorale e dottrinale, saggezza, franchezza, e mettendo sempre davanti ai nostri occhi il bene chiesa, delle famiglie e la salute delle anime». E ancora: «Il sinodo non è un Parlamento dove per raggiungere il consenso si fa un accordo comune, un negoziato, un patteggiamento o dei compromessi: unico metodo è quello di aprirsi allo Spirito santo con coraggio apostolico e umiltà evangelica».

Sinodo, il saluto del Papa

Il sinodo, ha detto ancora il Papa, «si muove necessariamente nel seno della Chiesa e dentro il santo popolo di Dio di cui noi facciamo parte in qualità di pastori ossia servitori». «Inoltre – ha aggiunto – è uno spazio protetto ove la Chiesa sperimenta l’azione dello Spirito Santo», che «parla attraverso la lingua di tutte le persone che si lasciano guidare dal Dio che sorprende, che rivela ai piccoli ciò che nasconde ai sapienti, che ha creato la legge e il sabato per l’uomo e non viceversa, che lascia le 99 pecorelle per cercare quella smarrita». Papa Francesco ha spiegato che per lasciare agire lo Spirito Santo, «noi padri pratichiamo il coraggio apostolico, l’umiltà evangelica e l’orazione fiduciosa». Il coraggio apostolico, ha detto ancora, «che non si lascia impaurire di fronte alle seduzioni del mondo che tendono a spengere nel cuore degli uomini la luce della verità, sostituendola con piccole luci, e nemmeno di fronte all’impietrimento di alcuni cuori che nonostante le buone intenzioni si allontanano da Dio».

Sinodo: 270 padri, 14 delegati fraterni, 24 esperti, 18 coppie

Prendono parte a queste assise complessivamente 270 padri sinodali: 42 ex officio (15 patriarchi, arcivescovi maggiori e metropoliti delle Chiese metropolitane sui iuris delle Chiese Orientali Cattoliche; 25 capi dei dicasteri della curia romana; il segretario generale e il sotto-segretario del sinodo dei vescovi), 183 ex electione e 45 ex nominatione pontificia. Tra i membri si contano 74 cardinali (tra cui un patriarca e 2 arcivescovi maggiori), 6 patriarchi, 1 arcivescovo maggiore, 72 arcivescovi (di cui 3 Titolari), 102 vescovi (tra i quali 6 ausiliari, 3 vicari apostolici e 1 emerito), 2 preti diocesani (entrambi parroci) e 13 religiosi. Ci sono poi 14 delegati fraterni in rappresentanza di altre chiese, 24 esperti, 51 uditori e uditrici. Tra gli uditori ci sono anche 17 coppie di sposi, e una coppia è anche tra gli esperti. I lavori si svolgeranno fino al 25 ottobre.

 

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