Sabella commissario a Roma? Scatta la polemica contro un tecnico troppo politico
Un governo tecnico per il Campidoglio. Composto da una triade di commissari e da una “giunta” di sub commissari. Una squadra che possa, perché no, anche durare 18 mesi, superando il Giubileo e portando la Capitale al voto nell’inverno del 2017. Ci starebbe pensando seriamente il premier Matteo Renzi, allettato dall’idea di allontanare la data dell’elezione romana, che oggi vede il Pd romano dilaniato e sfavorito. Soprattutto, portare Roma al voto nella primavera 2016 darebbe vita a un election-day da vertigini dove, con Milano e Napoli, andrebbero alle urne le prime tré città italiane: una sorta di referendum sul premier che Renzi sarebbe lieto di posticipare. La scialuppa di salvataggio è il Giubileo: «Votare durante l’Anno Santo sarebbe rischioso per l’ordine pubblico», la giustificazione esternata dal capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda.
Il PD vuol far slittare il voto a Roma
Dunque, via alle danze. Renzi e Alfano si sono già giocati la carta Franco Gabrielli in agosto: il Pre- fettodiRomanonpuò far anche il commissario, a meno di mosse clamorose e improbabili. Il nome giusto potrebbe esserequello di Alfonso Sabella. Il magistrato, chiamato in Giunta da Ignazio Marino all’indomani dell’esplosione dello scandalo di Mafia Capitale, ha i requisiti contemplatidall’art. 53 delTesto unico per gli enti locali («scelto tra funzionari dello Stato, in servizio o in quiescenza, e tra magistrati della giurisdizione ordinaria o amministrativa in quiescenza»), è corso a chiedere le dimissioni di Marino all’esplosione del caso scontrini ed ha iniziato un lavoro ali’ interno degli uffici capitolini che andrebbe portato avanti.
Sabella ha fatto parte della Giunta Marino: non è super partes
La posizione del magistrato, però, rischia – secondo “il Tempo” – di mancare di un altro requisito fondamentale: la terzietà. Si può definire super partes chi ha fatto parte di una Giunta politica? È un tarlo che passa nella testa di molti a Palazzo Chigi. Motivo perii quale la sua nomina potrebbe allontanarsi. E allora? La vera pole position la occuperebbe Riccardo Carpino, siciliano, che fu già commissario in Provincia al termine del mandato di Nicola Zingaretti (e criticato dai zingarettiani).