Roma contro l’Ebola: sarà Carl Lewis il testimonial della Corsa dei Santi

31 Ott 2015 18:18 - di Redazione

È Carl Lewis, uno dei più grandi velocisti di tutti i tempi, il testimonial d’eccezione della Corsa dei Santi, la gara benefica giunta quest’anno alla sua ottava edizione e che vedrà, domattina alle 10, 6.000 persone ai nastri dei due percorsi da 10 e da 3 chilometri, con partenza e arrivo a San Pietro. All’iniziativa, promossa dalla fondazione “Don Bosco nel mondo“, presenzierà l’atleta americano classe ’61, il mitico “Figlio del vento“. Carl Lewis nella sua carriera ha vinto 9 medaglie d’oro e un argento in quattro Olimpiadi, otto ori, un argento e un bronzo in quattro Mondiali e un oro e un bronzo ai Panamericani. Anche quest’anno la Corsa dei Santi, il cui percorso toccherà alcuni dei luoghi più belli di Roma, vuole attirare l’attenzione del mondo su un tema umanitario, la diffusione del virus Ebola in Africa Occidentale. Per superare le emergenze legate alla diffusione del virus, i missionari salesiani di Monrovia, in Liberia, hanno messo a punto un progetto che si propone in particolare di offrire cibo, scuola e assistenza sanitaria ai bambini rimasti soli a seguito dell’epidemia. Fino a domani sarà possibile fare una donazione di 1 euro inviando un sms al 45598, o di 2 euro chiamando il 45598 da rete fissa (tutte le informazioni su www.corsadeisanti.it). Un messaggio che è stato ribadito in due video di Valentina Vezzali e Albano. “Sono onorato dell’invito a questa importante iniziativa per la Corsa dei Santi – ha affermato Carl Lewis – Mi dà l’opportunità di parlare di un tema a cui tengo, l’Ebola. Da tempo l’Africa è colpita dal virus che ha devastato vite, fino a raggiungere il mio Paese, gli Stati Uniti. Grazie al lavoro dei medici, si sta trovando un modo per sconfiggere definitivamente questa malattia. Tuttavia, Ebola ha provocato distruzione nelle famiglie, ha lasciato bambini senza genitori, ha fatto chiudere scuole, causato un’emergenza sociale. A Monrovia i salesiani hanno avviato un progetto impegnativo e importantissimo, che io sostengo”. “Io – ha proseguito Carl Lewis – appartengo al mondo dello sport, che è la mia vita. Lo sport abbatte le barriere e contribuisce alla coesione sociale. L’impegno di questo progetto è assistere quelli che hanno subìto traumi, affinché possano ricostruire le loro vite. Oggi sono qui e sarò presente anche domani alla partenza, perché più siamo e più sarà forte l’appello per gli orfani della Liberia. Dobbiamo correre insieme – ha concluso l’ex campione – per rendere questo mondo un posto migliore per tutti”.

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