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antagonisti panetteria okkupata

Pestarono studente alla Statale: condannati due antagonisti milanesi

Home livello 2 - di Valeria Gelsi - 21 Ottobre 2015 alle 14:01

Pestarono uno studente alla Statale di Milano, provocandogli una «deformazione permanente al viso». Per questo due antagonisti sono stati condannati rispettivamente per lesioni gravissime e violenza privata, con pene di 3 anni e 4 mesi e 8 mesi di reclusione.

Gli aggressori: attivisti della “Panetteria okkupata”

La sera tra il 14 e il 15 febbraio 2013 Federico Capitolo, la vittima, stava partecipando a una festa all’università quando fu aggredito brutalmente da un gruppo di una ventina di persone, fra i quali poi un testimone individuò i due condannati, attivisti del centro sociale “Panetteria okkupata”: Lorenzo Kalisa Minani, riconosciuto colpevole delle violenze fisiche, e Simone Di Renzo, che intimidì i presenti al pestaggio. La colpa di Capitolo era stata quella di aver scritto con un pennarello su un loro manifesto. Per questo fu punito con schiaffi, pugni e calci in testa, che gli provocarono lesioni in diverse parti del corpo e una frattura al cranio, con quella «deformazione permanente al viso» cui ha fatto riferimento il dispositivo di condanna.

No alle attenuanti generiche per i due antagonisti

Nonostante la presenza di testimoni e l’esistenza di fotografie, durante tutto il processo i due condannati hanno continuato a dirsi innocenti, tanto che il pm, nella sua requisitoria, ha sottolineato che i due, oltre a non aver risarcito il danno, «non hanno mostrato alcun accenno di resipiscenza o dispiacere» e anzi hanno «negato l’evidenza fornendo versioni dei fatti lontane dai criteri minimi di logica e coerenza». Per questo, nonostante fossero incensurati, il pm aveva chiesto ai giudici di non applicare nei loro confronti le attenuanti generiche in quanto «non hanno risarcito il danno e non hanno mostrato alcun accenno di resipiscenza o dispiacere». Richiesta accolta dal tribunale, che alla vittima ha anche riconosciuto un risarcimento di 28mila euro.

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21 Ottobre 2015 alle 14:01