«La notte minacciavano di sgozzarmi». Parla il prete fuggito dall’Isis
Per cinque mesi è stato nelle mani dell’organizzazione dello Stato islamico (Isis) in Siria ma da domenica è tornato in libertà. Padre Jacques Mourad, già priore del monastero di Mar Elian, a Qaryatayn, “sta bene” e ha rilasciato un’intervista a Tv2000 per raccontare i suoi giorni in mano ai terroristi dell’Isis. Padre Mourad appartiene alla stessa comunità di padre Paolo Dall’Oglio, scomparso nel nord della Siria nel luglio 2013 e secondo diverse fonti in mano proprio all’Isis. «Quasi tutti i giorni – raccontato il religioso amico e collaboratore di padre Dall’Oglio – c’era qualcuno che entrava nella mia prigione e mi domandava “chi siete?”. Io rispondevo: “Sono nazareno, cioè cristiano”. “Allora sei un infedele”, gridavano. “E visto che sei un infedele se non ti converti ti sgozzeremo con un coltello”. Ma io non ho mai firmato l’atto di abiura del cristianesimo».
Scappato dall’Isis, aiutato da un musulmano
Padre Mourad, priore del monastero di Mar Elian, in Siria, era stato rapito nel maggio scorso nei pressi del luogo di culto distrutto ad agosto dall’Isis. Il priore ha ricordato che era stato «prelevato il 21 maggio dal monastero di Mar Elian da alcune persone armate che mi hanno catturato insieme a un altro giovane. Erano di un gruppo del Daesh, cioè l’Isis, proveniente dalla città di Al Qariatayn. Per i primi quattro giorni siamo rimasti sulle montagne, chiusi in una macchina del monastero su cui ci avevano portato via. Poi siamo stati condotti a Raqqa e laggiù siamo stati tre mesi in una prigione vicino alla città. Finché l’11 agosto siamo stati condotti nei pressi di Palmira, dove sono prigionieri altri 250 cristiani della città di Al Qariatayn». Padre Mourad ha rivelato, inoltre, alcuni dettagli della sua liberazione: «Mi sono camuffato per lasciare Al Qariatayn e sono fuggito su una moto con l’aiuto di un amico musulmano. Ma adesso sto lavorando con un prete ortodosso e altri amici beduini e musulmani per far uscire gli altri 200 cristiani ancora prigionieri. Proprio oggi, ad esempio sono potuti scappare altri 40 cristiani». «Voglio ringraziare tutti quelli che – ha concluso padre Mourad – hanno pregato per la mia liberazione. È un miracolo che un prete sia stato liberato dalle mani dell’Isis».