L’ultima di Marino, nomine last minute per l’Auditorium. E scopri che…

22 Ott 2015 14:09 - di Silvano Moffa

Siamo ai colpi di coda. E che colpi di coda. Ignazio Marino proprio non vuole staccare il sedere dalla poltrona. Dopo gli equivoci annunci che lasciano intendere la volontà di farsi sfiduciare in Consiglio, prolungando l’agonia, come se non bastasse la sfiducia di fatto che ha incassato dal Pd, e dai suoi alleati, arrivano le nomine dell’ex sindaco all’Auditorium. Una chicca. Basta leggere i componenti del nuovo Cda. Risaltano i nomi di Azzurra Caltagirone e Aurelio Regina. La prima, porta un cognome da nubile, che parla da solo. Non meno da sposata, essendo convolata in nozze con quel democristiano di lungo corso che risponde al nome di Pierferdinando Casini, ex segretario Ccd, Udc, ex presidente della Camera, ai tempi dei fasti berlusconiani, e attuale presidente della Commissione difesa al Senato. Un ex di straordinarie virtù galleggianti, capace di volteggiare da destra a sinistra, passando dal Cavaliere a Renzi, senza mai fare una piega. Sono i giochi della politica , bellezza. Di Aurelio Regina si sa che è coccolato nel mondo imprenditoriale come la più genuina espressione di quel capitalismo lobbistico, rampante e mai remissivo, pronto a lanciare merda sulla politica, invadere talk show e assumere il tono “competente” di chi la sa più lunga di chiunque altro in finanza, economia, marketing, tutela del Made in Italy e via dicendo. Da presidente di Confindustria Lazio non si rintracciano straordinarie imprese del Nostro, e neppure idee che ne esaltassero il genio. Al contrario, quando c’è un posto nei Cda da occupare, Regina non ha rivali, è un campione. Dei poteri forti, sia Azzurra che Aurelio, sono la espressione più pura, più genuina. Ed eccoli ora nominati da Ignazio Marino, mentre imbocca il viale dell’addio. “A giudicare dalle nomine last minute, la grande guerra ai poteri forti si è fermata davanti ai cancelli dell’Auditorium”, ha scritto il commissario dem di Roma Matteo Orfini. Se lo dice, persino Orfini, che di Ignazio è stato protettore… Peccato che, in Commissione, i consiglieri del Pd abbiano tutti votato quei nomi….

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