Legge Severino, il centrodestra va all’attacco: «Ora tocca a De Luca»

21 Ott 2015 16:15 - di Eleonora Guerra
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Il centrodestra campano chiederà al Tribunale di Napoli la sospensione di Vincenzo De Luca in base alla legge Severino. O, per dirla in termini più corretti, la revoca del provvedimento che ha sospeso la sospensione da governatore. La decisione è stata presa dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha confermato la correttezza della legge, rigettando il ricorso presentato da Luigi De Magistris.

L’avvocato del centrodestra: «Pronto il ricorso su De Luca»

Ad annunciare la presentazione del provvedimento è stato il legale della coalizione, l’avvocato Salvatore Di Pardo, nominato a giugno, all’inizio della vicenda della sospensione, e noto per essere stato il legale che ha chiesto e ottenuto l’applicazione della Severino per Silvio Berlusconi. «In applicazione della sentenza della Corte Costituzionale che riconosce la validità della norma, che esiste e si applica anche a De Luca, chiederemo al Tribunale di Napoli la revoca del provvedimento con il quale De Luca è stato rimesso in sella», ha detto Di Pardo, secondo il quale la tesi della Regione Campania, ovvero che la decisione della Consulta non ha alcun rilievo sul caso De Luca, è «davvero singolare».

Il governatore ostenta sicurezza, ma…

Era stato lo stesso De Luca, subito dopo la sentenza sul ricorso di De Magistris, a far passare l’idea che la vicenda non lo riguardasse: «Severino e Consulta. Keep calm e a lavoro senza distrazioni», aveva cinguettato il governatore su twitter. Secondo Di Pardo, però, il presidente della Campania avrebbe ben pochi motivi per stare tranquillo e, anzi, «la sentenza in realtà è molto rilevante». «Ricordo – ha spiegato l’avvocato – che De Luca non è stato rimesso in sella dal Tribunale di Napoli per una questione di interpretazione della norma, non ci sono cioè dubbi sul fatto che in applicazione di quella norma De Luca deve essere sospeso. È stato invece rimesso in carica perché si è ritenuto che quella norma fosse incostituzionale, per una serie di argomenti che sono quasi tutti quelli sollevati da De Magistris».

«Ecco perché deve essere sospeso»

Per questa ragione, secondo Di Pardo, «alla luce di queste novità il Tribunale non può più ipotizzare che ci sono profili di incostituzionalità, oramai demoliti dalla Corte Costituzionale. Quindi, a mio avviso, non ci sono più quelle condizioni che avevano giustificato il provvedimento, sia sotto il profilo del fumus che del danno». Per De Luca l’udienza di merito è fissata al prossimo 20 novembre. «Adesso – è stata la conclusione di Di Pardo – chiederemo che il procedimento vada avanti alla Corte Costituzionale per gli ulteriori profili residuali che riguardano De Luca e che ancora non sono stati esaminati, ma che lui nel frattempo venga sospeso in applicazione della legge».

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