Isis, sale la tensione tra Usa e Russia. Putin costringe Obama a inseguirlo

29 Ott 2015 9:58 - di Redazione

Gli Usa ora sono pronti alle operazioni di terra in Siria. La conferma viene dal capo del Pentagono, Ash Carter, che parla di «azioni dirette sul terreno». Le iniziative della Russia contro il terrorismo dell’Isis ha indotto Obama in qualche modo ad “inseguire” la traccia. Scatenando le ire di Mosca: «E’ inaccettabile». E mentre va in scena l’ennesimo scontro tra Stati Uniti e Russia, si compie un passo in avanti importante sul fronte della diplomazia, con l’Iran che ha accettato l’invito partito da Washington per partecipare al tavolo sul futuro della Siria. A partire dai colloqui delle prossime ore a Vienna dove si svolge una riunione allargata anche all’Egitto. Allo stesso tempo continua il pressing sulla Casa Bianca per un maggior coinvolgimento delle truppe americane nella lotta all’Isis in Siria e in Iraq, con la Russia che torna ad accusare Washington di voler «violare nuovamente il diritto internazionale».

 Sull’Isis, ennesimo scontro Usa-Russia

«Questo è davvero troppo», ha detto Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione, la Camera alta del parlamento russo. Mosca, ha aggiunto, «è interessata a che gli Usa si uniscano alla nostra operazione in Siria per combattere insieme lo Stato islamico e speriamo che questo appello venga ascoltato». L’amministrazione Obama però starebbe valutando in queste ore l’ipotesi dell’invio di truppe a ridosso della prima linea in Siria, in missioni integrate con i ribelli moderati o con i combattenti curdi. «Non ci sottrarremo dal sostenere i nostri partner negli attacchi contro lo Stato islamico, o conducendo queste missioni direttamente, con bombardamenti dall’aria, o con azioni dirette sul terreno», ha precisato Carter durante l’audizione davanti alla commissione delle forze armate al Senato. Il ministro della Difesa ha poi citato come esempio il blitz Usa della scorsa settimana in Iraq per liberare gli ostaggi in mano ai jihadisti. La Casa Bianca non ha ancora deciso in merito alle «azioni dirette sul terreno», ma i colloqui del presidente Barack Obama con i suoi consiglieri continuano, incluso il meeting delle ultime ore con l’inviato speciale per la lotta all’Isis, l’ex generale John Allen. Intanto, tra le opzioni sul tavolo, quella presa in maggiore considerazione dall’amministrazione Obama è l’invio di elicotteri da combattimento Apache. Funzionari del Pentagono hanno suggerito al presidente di inviarne almeno otto in Iraq insieme ai loro equipaggi.

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