I nomadi rubano in casa, l’intero paese si mobilita per prenderli: arrestati

14 Ott 2015 9:00 - di Giorgio Sigona

Prima la segnalazione alle forze dell’ordine, poi tutti a cercare i colpevoli. «I nomadi rubano, prendiamoli». Ed è così scattata una vera battuta di “caccia al ladro”, alla quale hanno partecipato numerosi cittadini, dietro l’arresto di tre ladri d’appartamento, acciuffati dai carabinieri a Vedegheto, frazione di Valsamoggia, sull’Appennino bolognese. Nei guai sono finiti due fratelli di 26 e 36 anni, entrambi nomadi provenienti da un campo rom, e un 46enne. Avevano preso di mira un appartamento della cittadina, trafugando monili, capi di abbigliamento e altri oggetti.

 I nomadi rubano ma stavolta se la vedono male

«Ecco un’altra prova, siamo tartassati, non possiamo nemmeno dire che i nomadi rubano altrimenti ci etichettano come razzisti», la rabbia dei residenti. Il 46enne, autista della banda e incensurato, è stato bloccato subito dai carabinieri, avvisati da alcuni vicini di casa del derubato. Gli altri due ladri, che si erano dileguati a piedi nei boschi della zona, sono stati rintracciati al termine di lunghe ricerche alle quali hanno collaborato molti cittadini. Nel bagagliaio dell’auto i militari hanno recuperato l’intera refurtiva, e anche una motosega, probabile provento di un altro furto. C’erano anche una cassetta contenente un cric idraulico, un paio di scarponcini, la federa di un cuscino contenente diversi oggetti d’argento, due orologi, un binocolo, un giubbotto di pelle nero, una pinza, una corda e un cellulare con all’interno due sim intestate a un’altra persona“. Il 36enne, già destinatario di un ordine di carcerazione per reati contro il patrimonio, è stato condannato a dieci mesi di reclusione; gli altri due a otto mesi, con pena sospesa. In sostanza, subito fuori dal carcere.

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