Firenze, arriva lo sceicco e Renzi fa coprire il “nudo” della statua di Koons

7 Ott 2015 16:09 - di Karim Bruno

Eccesso di zelo, di cautela o adesione supina alle richieste dello sceicco? Tra le attenzioni nei confronti del principe ereditario degli emirati, lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, ospite del premier Matteo Renzi a Palazzo Vecchio a Firenze, anche la copertura di una scultura di Jeff Koons: il calco di un nudo del periodo greco-romano sul quale l’artista è intervenuto con una sfera azzurra e uno specchio. Ad accorgersene è stato il Corriere Fiorentino che pubblica anche una foto dell’opera occultata alla vista dell’ospite. La scultura, che fa parte di quelle esposte in Palazzo Vecchio come la discussa statua dorata sull’arengario quasi a fianco della copia del David di Michelangelo, è stata infatti coperta da un pannello blu con stampato il giglio simbolo di Firenze. La visita dello sceicco, il cui patrimonio di famiglia si aggira attorno ai 150 miliardi di dollari, è stata preparata per giorni con attenzione maniacale. Troppo importante l’ospite di Palazzo Chigi per rischiare un incidente che ne alterasse l’umore.

Per Renzi e i suoi le opere di Koons erano straordinarie un mese fa

E dire che, neanche un mese fa, l’evento intitolato “Jeff Koons in Florence” era stato presentato con tutti gli onori. Un evento definito dalla corte renziana straordinario, unico. Per la prima volta dopo ben cinquecento anni dalla messa  in posa dell’opera di Bandinelli, ovvero Ercole e Caro, veniva posta sull’arengario di Palazzo Vecchio un’altra opera di grandi dimensioni, “Pluto e Proserpina”, oltre a Gazing Ball, di Jeff Koons, appunto. Un gioco di contrasti. La seduzione di mettere insieme antico e moderno: la nobile tradizione della scultura italiana del Rinascimento con il pop abbagliante dell’artistar Jeff Koons, figlio dell’America di Warhol. Un azzardo. Per molti, una profanazione. Ed ora tutta quella pomposa, altisonante illustrazione della ardita commistione tra mitologie classiche e contemporanee tradotte nell’arte, si infrange (e si nasconde), con malcelato senso di pudicizia. Perché, al di là del giudizio estetico che si può dare alle opere di Koons, il nudo artistico fa parte della tradizione dell’arte occidentale, dall’antica Grecia in poi. E l’arte, se tale è, va rispettata. Nasconderla, sia pure per cautela agli occhi di un ospite di religione diversa, è una forma di resa, di cedimento. Deboli con se stessi. Oppure, ipocriti. Il ché è peggio.

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