Charamsa se ne va e il Sinodo dice: le nozze gay non hanno fondamento
Krzysztof Olaf Charamsa, il monsignore e teologo polacco che ha suscitato grande clamore per aver fatto ‘coming out’ sulla sua condizione di omosessuale, ha lasciato l’Italia imbarcandosi con il suo partner Eduard Planas su un volo per Barcellona. Si è mostrato sorridente e senza l’abito da sacerdote, evidentemente fiero della pressione mediatica esercitata sulla Chiesa alla vigilia del Sinodo sulla famiglia. “Quando si lascia l’Italia si è sempre dispiaciuti – ha detto – Roma è sempre bella. Affrontiamo ora la realtà così come si presenterà: sono sereno, tutto è nelle mani di Dio”. Interpellato su un possibile segnale del Sinodo sul tema dell’omosessualità, Charamsa ha risposto che “la riflessione del Sinodo è molto importante e la parola del Santo Padre per noi cristiani è fondamentale ed è fonte di speranza”. Mons. Charamsa non si è detto dispiaciuto per le critiche ricevute. “Affido tutto al Signore”, ha ribadito.
La relazione del cardinal Erdo al Sinodo
Nella sua relazione introduttiva al Sinodo il cardinale Peter Erdo ha chiarito la posizione della Chiesa sui matrimoni omosessuali: “La Chiesa insegna che non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia” aggiungendo che in ogni caso “gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza”. “Si ribadisce che ogni persona – ha aggiunto il cardinal Erdo – va rispettata nella sua dignità indipendentemente dalla sua tendenza sessuale. È auspicabile che i programmi pastorali riservino una specifica attenzione alle famiglie in cui vivono persone con tendenze omosessuali ed a queste stesse persone. Invece, è del tutto inaccettabile – dice Erdo citando le parole dell’Instrumentum Laboris – che i Pastori della Chiesa subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il ‘matrimonio’ fra persone dello stesso sesso”.