C’è un Grillo in Guatemala: il comico Morales diventa presidente (VIDEO)
Sembra il film L’uomo dell’anno con Robin Williams, o la versione latinoamericana e vincente del Movimento 5 Stelle. Il Guatemala ha infatti eletto un attore comico come nuovo presidente. Si chiama Jimmy Morales e ha vinto le elezioni presidenziali in Guatemala con circa il 68% dei voti battendo così l’ex first lady socialdemocratica Sandra Torres. Il voto segue di un mese le dimissioni e l’arresto dell’ex presidente della giunta di sinistra Otto Perez Molina per corruzione. Morales, che era sostenuto dall’elettorato di centrodestra ha sbaragliato lo schieramento socialdemocratico travolto dagli scandali recenti. Lo slogan di Morales (“Né ladri, né corrotti”) è emblematico del tipo di campagna condotta davanti all’elettorato. Morales (46 anni), figlio di genitori poveri e notissimo nel Paese per gli sketch comici che interpreta con il fratello Sammy nel programma tv “Moralejas”, è diventato il simbolo dell'”antipolitica”. Nato in una famiglia povera e molto religiosa di cristiani evangelici, Morales è laureato in teologia e ha sviluppato la sua proposta su tre temi sociali considerati “caldi” – l’educazione, la sanità e le imprese.
Morales presidente del Guatemala con lo slogan “Né ladri, né corrotti”
La campagna elettorale portata avanti dai media governativi e della sinistra ha cercato di evidenziare il dato che Morales fosse un candidato impreparato e senza una struttura politica autonoma. Negli ultimi tempi, quando la campagna elettorale è entrata nel vivo, è stato dipinto direttamente come un pagliaccio manipolato dai settori militari conservatori che hanno fondato nel 2011 il Fronte di Convergenza Nazionale (Fcn), il partito del quale è poi diventato leader. Tutti temi poco convincenti per un elettorato che doveva scegliere tra Morales e la moglie dell’ex presidente, Otto Perez Molina in carcere per corruzione, associazione a delinquere e frode doganale assieme alla sua ex vicepresidente Roxana Baldetti: entrambi sono accusati di essere stati a capo di una organizzazione illegale, nota come La Linea, che ha intascato milioni di dollari da parte di importatori che volevano fare entrare merce nel paese senza pagare tasse.