Adozioni gay, la strana alleanza tra Giovanardi e l’avvocato trans
Un’alleanza inaspettata contro le adozioni gay. Il senatore cattolico, Carlo Giovanardi e Alessandra Gracis, avvocatessa icona del movimento transgender, hanno firmato una lettera aperta che aprirà dibattito. Come si legge su La Stampa nella lettera i due escludono «un’impossibile parificazione con il matrimonio e quindi anche l’adottabilità di figli che devono restare nella disponibiloità giuridica delle sole coppie unite in matrimonio, garantendo ai bambini il diritto di avere un padre e una madre, fermo restando il dovere di superare ogni forma di discriminazione».
L’avvocatessa transgender: l’Italia non è pronta per questo passo
Alessandra Gracis, in passato si chiamava Alessandro, transessuale da Conegliano Veneto, da tempo si batte nelle aule di tribunale fino in Cassazione per tutelare i diritti dei trans di cui però non condivide ostentazioni e bandiere ideologiche. «Io penso – ha detto ancora a La Stampa – che l’Italia non sia pronta per questo passo. Magari nelle grandi città non ci si farebbe caso, ma vi posso garantire che in provincia, nell’Italia profonda, portare all’asilo o alle elementari un bimbo figlio di due lei, o figlio di due lui, significherebbe gettarlo nella mischia della maldicenza e delle cattiverie. Ne soffrono gli adulti, che inferno potrebbe vivere un bimbo?».
Giovanardi: razionalizzare la legislazione
E Giovanardi, dal canto suo, ha ammesso: «Riconosco che lei ha ragione su tante cose. Bisogna razionalizzare la legislazione in tema del cambiamento del sesso. Occorre creare uno o al massimo due centri chirurgici di eccellenza per evitare obbrobri che capitano in sala operatoria e allo stesso tempo sperperi che non conoscevo».