Raid vandalico all’Alberghiero da cui fu cacciato lo studente con il piercing
Torna alla ribalta delle cronache l’Istituto Alberghiero di Arzachena già finito sotto i riflettori nelle scorse settimane quando la preside Fabiola Martini, 55 anni, da 30 anni insegnante, aveva allontanato dalla scuola Mattia Carbini, studente 18enne di Olbia, al quarto anno, per il suo piercing al naso (vietato dal regolamento interno della scuola) e un brillantino sotto la palpebra. Ieri un raid vandalico nell’Istituto Alberghiero ha costretto la direzione a sospendere le lezioni dando forza e sostanza alle lamentele della preside secondo la quale vi è una «reiterata inosservanza» delle regole nella scuola sarda.
I vandali entrati in azioni nella notte tra sabato e domenica, hanno svuotato gli estintori con polvere antincendio e schiuma rendendo inagibili alcuni corridoi, aule, stanze professori dell’Istituto Alberghiero. «Un’incursione notturna, fotocopia di quella del 31 agosto scorso – commenta la preside dell’Alberghiero, Fabiola Martini – domani riprenderemo regolarmente le lezioni».
E mentre i carabinieri della stazione di Arzachena indagano sull’atto vandalico – a quanto pare avrebbero già trovato alcuni elementi utili a fare chiarezza sull’episodio – non si placano le polemiche sulla scuola, che vede da una parte la preside dell’istituto Alberghiero “rea” di aver fatto rispettare il regolamento scolastico, e dall’altra lo studente 18enne Mattia Carbini, che si era opposto all’ordine, costringendo la preside a chiamare i carabinieri.
Il regolamento dell’Alberghiero vieta i piercing per igiene
Le norme sullo “stile” da tenere a scuola, sono fissate dall’articolo 18 del regolamento dell’istituto Alberghiero: «non è consentito il possesso di piercing, orecchini, acconciature di pettinature che non garantiscano l’assoluta igiene personale e la salvaguardia di ambienti salubri».
«Ero passata classe per classe il giorno prima e avevo avvertito tutti gli alunni che avrei applicato alla lettera il regolamento del consiglio d’istituto dove siedono anche i rappresentanti dei genitori e degli studenti – racconta la dirigente dell’Istituto Alberghiero – Ho fermato cinque studenti, due hanno tolto subito gli accessori, altri due hanno chiamato i genitori. L’unico che non è tornato sui suoi passi è stato Mattia».
«Nessuna volontà di mortificare i ragazzi – spiega la preside – solo l’esigenza di far rispettare il regolamento. A Mattia – sottolinea – avevo già chiesto tre volte in questi giorni di togliere piercing e brillantino, ma non mi ha ascoltata». Ma il padre di Mattia non ci sta. «Queste regole sono fuori dai tempi e si configurano come una vera e propria discriminazione», accusa Antonio Carbini. che ha presentato un esposto contro la preside: «mio figlio, come tutti, non porta accessori del genere nelle aule in cui svolge prove pratiche. E non ritengo che durante le lezioni in classe portare un piercing o un paio di orecchini possa arrecare danni o contaminare l’ambiente».
Quel che è certo è che domani, con la riapertura della scuola, la preside sarà presente davanti ai cancelli dell’Istituto Alberghiero, per verificare il look degli studenti.